Ci sono alternative all'inceneritore di Giugliano. Ma la Regione non le valuta

Ancora polemiche sul piano rifiuti in Campania e in particolare sul termovalorizzatore di Giugliano dopo l’incontro di lunedì a Napoli tra i vertici della Regione Campania facenti testa a Stefano Caldoro, ed il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. In particolare, Andrea Cozzolino del Pd si scaglia contro Stefano Caldoro per non aver messo in campo tutte le possibili alternative all’inceneritore di Giugliano.

Sono sorprendenti le dichiarazioni del presidente della Regione Campania sul tema dei rifiuti. Caldoro ne parla in terza persona, quasi come se fosse un osservatore esterno e non, invece, come colui il quale, da tre anni e mezzo, ha gli strumenti, i poteri, le responsabilità e le risorse per affrontare il problema”. È quanto afferma il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Andrea Cozzolino, dando seguito alle parole del ministro Orlando pronunciate ai manifestanti radunatisi nel corso del congresso Pd lunedì scorso. Orlando ha sottolineato come la scelta del termovalorizzatore sia prettamente regionale e si è dimostrato disponibile a valutare alternative se solo la Regione ne definisse alcuna.

giugliano inceneritorePer smaltire le ecoballe di Giugliano – prosegue Andrea Cozzolino – esistono, oggi molto più di quindici anni fa, diverse soluzioni alternative all’inceneritore. Ma il compito di individuarle e di realizzarle spetta a chi, se non alla Regione Campania? Perciò è arrivato il momento che Caldoro dica chiaramente e finalmente se lui lì vuole realizzare l’inceneritore, come dicono tutti gli atti amministrativi prodotti, e se ne assuma pienamente la responsabilità”. L’europarlamentare Pd esprime inoltre, la possibilità di realizzare alternative all’inceneritore di Giugliano “più ecosostenibili, tecnologicamente più avanzate, più economiche e, per questo da preferire, come indicano anche le ultime direttive comunitarie in materia di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. A mio avviso – aggiunge Cozzolino – anche nel rispetto di quelle popolazioni e di quei territori martoriati, bisogna compiere ogni sforzo per ricercare strade alternative alla realizzazione di un inceneritore a Giugliano”.

Se Stefano Caldoro vuole seguire altre strade migliori, ha tutti i mezzi per farlo. Ma tocca a lui decidere. Non può pensare che le soluzioni alternative arrivino dai cittadini o gli vengano calate dall’alto” conclude.

Anche i rappresentanti del Wwf di varie sezioni della Campania sottolineano come l’inceneritore costituisca un ulteriore fonte di inquinamento in un territorio, quello della Terra dei fuochi, già gravemente disastrato dagli sversamenti illeciti della mala vita. Alessandro Gatto, referente del settore rifiuti ed inquinamento del Wwf Agro Aversano – Napoli nord e litorale domizio: ”Non dimentichiamo che l’incenerimento di rifiuti produce un grandissimo quantitativo di tantissimi tipi di agenti inquinanti e andrebbe ulteriormente a peggiorare le condizioni ambientali di un territorio già pesantemente inquinato da ogni sorta di rifiuti tossici”.

Quello di Giugliano e di Villa Literno è un territorio in attesa da più di dieci anni solo di una urgente bonifica – continua Stefano Franciosi, presidente del Wwf Lago PatriaTra l’altro la zona della centrale ENEL, dove vorrebbero realizzare questo inceneritore, si trova a soli 2 chilometri di distanza, in linea d’aria, dalla scuola del 4 circolo di Varcaturo ”.