Agricoltura: in grande crescita i new job

Record nuovi mestieri dell’agricoltura con incremento del 48% in soli tre anni.

Dall’agritata al farmbeauty, dagli agristilisti all’agriwedding per matrimoni green, ma anche gli energy drink contadini e i tutor dell’orto sono solo alcuni dei nuovi mestieri dell’agricoltura che con un aumento record del 48 per cento in tre anni hanno fatto salire a ben 113mila le aziende agricole “multifunzionali” quelle cioè che svolgono attività connesse all’agricoltura. E’ quanto è emerso alla Giornata dell’Agricoltura italiana organizzata da Coldiretti ad Expo dove sono stati allestiti spazi rappresentativi della rivoluzione in atto nelle campagne italiane con le storie ed i volti dei veri protagonisti, al lavoro per far conoscere le proprie esperienze, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Si è verificata una vera esplosione delle aziende agricole che aggiungono servizi o prodotti all’attività di coltivazione e allevamento tanto che in soli tre anni sono aumentate di sei volte quelle che producono energie rinnovabili (+603 per cento), sono praticamente raddoppiate quelle che trasformano direttamente i loro prodotti (+97,8%), ma un vero boom – rileva la Coldiretti – si registra anche per la vendita diretta e per iniziative del tutto innovative dall’agribenessere alla moda, dalla tutela ambientale come gli agricustodi e il recupero degli scarti agli agrichef fino alle attività sociali come gli agriasilo o la pet-therapy.

Un percorso reso possibile – sottolinea la Coldiretti – dal grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana dove una impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni con una decisa tendenza alla multifunzionalità. Un cambiamento volto a rispondere alle esigenze dei consumatori che sta determinando sorprendenti risultati come la leadership mondiale dell’Italia nella produzione del coriandolo da seme con un aumento del 1300 % in 10 anni dei terreni coltivati, per una superficie di 10mila ettari, sotto la spinta della nuova domanda che viene dai migranti che amano questa particolare spezia asiatica. Oppure – continua la Coldiretti – il primato nel mercato del caviale dove con una produzione annuale di 35 tonnellate all’anno destinate per il 90% all’export, il Made in Italy fa concorrenza alla Russia che ne è peraltro il maggior acquirente o ancora l’inizio con successo della produzione in Italia di banane, avocado, arachidi e bambu’ come esempi di adattamento ai cambiamenti climatici.

La bellezza e la salute – sostiene la Coldiretti – sono peraltro i settori che piu’ di altri hanno ispirato nuove esperienze nelle campagne con il boom dei cosmetici naturali, dalla stella alpina all’arnica, dal latte di asina all’extravergine, dalla vite al genepy anche da utilizzare per speciali sedute di agriwellness nelle farmbeauty, aziende agricole adattate allo scopo. Senza dimenticare – continua la Coldiretti – gli agristilisti che puntano sull’utilizzo di filati con ortica, canapa e soia o coloranti anallergici estratti dalle piante e quanti si sono messi all’opera per realizzare energy drink del tutto naturali magari riscoprendo antiche ricette dei maya, mettendosi a coltivare speciali microalghe o realizzando ricette particolarmente innovative come lo spritz al miele, per non parlare dell’agribirra che un numero crescente di giovani agricoltori produce con propri metodi segreti.

Cresce anche l’agricoltura sociale che propone un nuovo modello di welfare che vede l’agricoltura protagonista con progetti imprenditoriali dedicati all’inserimento dei soggetti piu’ vulnerabili. Lungo tutta la Penisola – sottolinea la Coldiretti – stanno nascendo esperienze molto diversificate che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza (droga e alcool in particolare) all’agricoltura terapeutica (ortoterapia, ippoterapia), con disabili fisici e psichici, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate (minori a rischio, disoccupati di lunga durata) e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità con nuove figure professionali come, i tutor dell’orto o le agritate per dare assistenza ai piu’ piccoli in strutture dedicate come gli agriasilo e gli agrinido che si stanno moltiplicando come funghi.

La sensibilità ambientale ha portato in molti nelle campagne a dedicarsi ad attività sostenibili come evidenzia il primato italiano nel numero di aziende biologiche ma – continua la Coldiretti – si assiste anche ad un forte presenza di agricoltori custodi impegnati nel mantenimento delle biodiversità con il recupero di animali e piante a rischio di estinzione. E c’è anche chi si impegna a recuperare gli scarti da utilizzare a fini energetici o altro: dalla pareti della bioedilizia imbottite con lana di pecora ai mobili rivestiti con le pale dei fichi. E chi, attraverso le piante, esprime la propria arte come gli intarsiatori di frutta e ortaggi, chi realizza splendide tabacchiere con la buccia del bergamotto o gli agriscultori di piante che hanno ripreso l’antica arte topiaria.

Il ritorno al passato sta ispirando molte esperienze creative nelle campagne dove sono addirittura tornate figure del secoli scorsi come il canestraio che raccoglie e lavora le erbe palustre in campi e fossi per realizzare pezzi unici o il carbonaio che produce in modo del tutto naturale il carbone secondo le antiche usanze e ancora la sfoglina che nel proprio agriturismo prepara o insegna a tirare la sfoglia come si faceva un tempo. Ma in chiave moderna sono tornate – precisa la Coldiretti – anche le filandaie che allevano il baco da seta per ottenere pregiati tessuti mentre molto richiesta e tornata ad essere l’esperienza dell’agrierborista che coltiva, raccoglie e trasforma piante medicinali per il benessere, la salute e la bellezza lavorando in armonia con le leggi della natura.

“Il successo dell’agricoltura italiana  sta nella sostenibilità, nella straordinaria qualità con caratteri distintivi unici, una varietà e un’articolazione sul territorio che non hanno uguali al mondo”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “sono questi i risultati di un percorso di crescita sostenibile reso possibile dall’approvazione della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti che ha rivoluzionato l’agricoltura allargandone i confini dell’attività con nuove e creative opportunità, che un numero crescente di giovani stanno dimostrando di saper cogliere”.

I protagonisti dei nuovi mestieri dell’agricoltura.

L’AGRIESTETISTA – Moira Donati – Trentino Alto Adige 

Moira aveva intrapreso un’altra carriera professionale, ma il richiamo della sua terra l’ha riportata tra le meravigliose montagne del Trentino dove con le erbe tipiche del territorio, dalla stella alpina all’arnica fino al genepy, realizza strepitosi cosmetici naturali.

L’AGRIESTETISTA – Daniela Divigili – Trentino Alto Adige 

Daniela Devigili si è tuffata nel passato della tradizione contadina per scoprire che la linfa della vite ha un potere energizzante incredibile ed è ricca di preziosi principi attivi, ideali per la realizzazione di creme e prodotti per il corpo.

L’AGRISTILISTA – Gloria Barona -Veneto

Gli abiti di Gloria Barona sono filati con ortica, canapa e soia. E’ una produttrice Coldiretti di 26 anni, due nonne sarte alle spalle, uno studio da designer al Politecnico di Milano e una di quelle partite Iva che fanno impresa su studio e creatività. La sua ditta, nello specifico, si chiama “Filotimo” ed è l’impresa fatta in casa da cui escono abiti e accessori che lei stessa disegna e realizza con tessuti naturali al 100%.

LE BANANE MADE IN ITALY – Letizia Marcenò – Sicilia

Con la crisi i giovani agricoltori aguzzano l’ingegno e cominciano a coltivare frutta esotica sfruttando le altissime temperature. In Sicilia dove il clima ormai tropicale preoccupa tutti gli agricoltori per la tanto temuta siccità, Letizia Marcenò lo sfrutta a proprio favore e comincia quasi per gioco a coltivare banane. Oggi le banane made in Italy di Letizia sono molto apprezzate non solo per l’ottima qualità del frutto, ma anche per la loro salubrità visto che non vengono fatte maturare, come quelle estere, durante le grandi traversate oceaniche nelle stive delle navi cariche di grandi quantità di pesticidi.

 IL CAVIALE LOMBARDO – Sergio Nannini e Matteo Giovannini – Lombardia

Sergio e Matteo gestiscono un bellissimo allevamento di storioni (uno dei pochissimi esistenti in Italia) a Pandino, un piccolo comune in provincia di Cremona. Il prodotto di punta dell’azienda è il caviale Adamas Caviar. I due giovani agricoltori della Coldiretti allevano circa 170mila esemplari di storione siberiano e una varietà molto rara di storione albino da cui si ricava un caviale di colore bianco-dorato, che un tempo era riservato soltanto agli Zar dell’impero russo. Nel 2014 circa l’80% della produzione aziendale è stato destinato all’export.

 LE ARACHIDI TOSCANE ITALIANE – Marco Razzolini – Toscana

Marco Razzolini ha realizzato il suo grande sogno, quello di produrre arachidi made in Tuscany vincendo le iniziali perplessità di chi lo aveva scoraggiato all’inizio della sua avventura. E non solo perché le noccioline, dal sapore dolce, non convenzionale rispetto a quelle che siamo abituati a mangiare, sono squisite, ma anche perché ormai molte aziende agricole confinanti sono incuriositi ed interessati alla sua novità.

 L’AVOCADO SICILIANO – Andrea Passanisi – Sicilia

Andrea è un giovane di 28 anni che ha saputo sfruttare il clima ormai equatoriale della Sicilia per creare un vero e proprio Eden tropicale. Se la crisi ostacola le colture tradizionali Andrea sceglie di dedicarsi alla coltivazione di piante dal frutti esotici made in Italy mettendo coraggiosamente in piedi una bella azienda a Giarre ai piedi dell’Etna dove produce tra gli altri prodotti tipicamente siciliani anche l’avocado, il mango, il lime e il passion fruit.

Il BAMBÙ PIEMONTESE – Andrea De Magistris – Piemonte

Se nell’isola di Hokkaido si produce un ottimo bambù perchè non farlo anche nelle Langhe piemontesi? E’ con questa idea che nasce la prima coltivazione di bambù made in Italy.  Andrea De Magistris oggi nella sua azienda produce foglie di bambù per aziende cosmetiche e per il tè senza eccitanti da dare ai bambini, germogli per la ristorazione e canne per l’artigianato.

SPEZIE E VERDURE ORIENTALI – Kumar Vimal – Lombardia

Kumar Vimal, 30 anni, indiano di origini coltiva a Gambara in provincia di Brescia più di 2 ettari di terra dove accanto ai classici ortaggi italiani produce verdure tipiche della sua terra d’origine tra cui il Coriandolo, l’Okra, il Karela (melone amaro) e il Bhut Jolokia (peperoncino indiano) che vende all’ortomercato di Brescia e al mercato cittadino di Cremona. Kumar ha scelto di ampliare la sua produzione con prodotti tipici indiani per venire incontro alle esigenze della comunità indiana, asiatica e africana molto presente nel territorio bresciano, anche se diversi consumatori italiani ultimamente sembrano essere molto interessati al consumo di questi prodotti e chiedono continuamente informazioni durante i mercati.

IL CANESTRAIO – Ivan Grifoni -Toscana

Ivan Grifoni è nato a Cagliari, ma da quando era bambino è arrivato in Toscana, prima a Firenze, poi a Pescia dove abita oggi. Lavoratore agricolo in un vivaio, la sua infanzia è piena di ricordi meravigliosi e del lavoro manuale del padre, impagliatore. Il destino glielo ha portato via presto ma Ivan è andato avanti. Oggi è una vera e propria rarità. I suoi cesti – si narra in Toscana – sono eterni. Impagliatore ed intrecciatore, Ivan raccoglie i materiali, sarello, falasco e tifa, erbe palustri in pratica, direttamente nei fossi e nei campi contadini esaltando, insieme alla manualità e alle tradizione, la qualità della nostra natura.

IL CARBONAIO – Federico Santi – Marche

Federico Santi è un giovane di Borgo Pace (Pesaro Urbino) che lavorava in una fabbrica per la produzione di materie plastiche. Un’occupazione che ha iniziato presto a stargli stretta, tanto che ha deciso improvvisamente di dimettersi e tornare a fare il lavoro del nonno, quello del carbonaio. L’azienda conta attualmente circa 40 ettari di boschi, dai quali Federico, che oggi ha 31 anni, ricava carbone e legna che vende ai privati. Fedele agli insegnamenti del nonno, che ancora lavora con lui in azienda, il giovane pesarese utilizza il metodo tradizionale della carbonaia, una catasta di legna preparata secondo un’antica usanza.

 LA SFOGLINA – Federica Frattini – Emilia Romagna

Federica nata a Bologna 30 anni fa è una giovane imprenditrice agricola con la passione per la sfoglia rigorosamente tirata a mano con la quale ricava squisiti tortellini bolognesi che offre ai suoi clienti in agriturismo ai quali è sempre pronta a insegnare l’arte.

LA FILANDAIA – Francesca Zuccotti – Lombardia

L’antico allevamento del baco da seta decenni fa era diffusissimo nelle campagne lombarde. Oggi Cascina Sant’Alessandro di Soncino (Cremona) ne conserva l’antica arte. A maggio-giugno, quando ci sono a disposizione le foglie di gelso, in cascina si allevano i bachi.

IL RITORNO DEL LINO – Esterina Mariotti – Lombardia

L’azienda Apiflor, di Pescarolo ed Uniti, ancora oggi coltiva il lino, come proposta educativa fatta conoscere attraverso la fattoria didattica. In primavera c’è la semina (rigorosamente “tra lo sposo e la sposa”, tra le feste di San Giuseppe e della Madonna, spiega Esterina Mariotti) mentre il raccolto è tra fine maggio e inizio giugno. Ottenuto il fusto del lino, il lavoro prosegue con la macerazione. Presso l’azienda i bambini imparano a ottenere il lino (battendo il fusto della pianta, si rompe la guaina e all’intero del rametto si trova il filo di lino). L’azienda mostra come si arriva al filo grezzo, come lo si pettina, e come la matassa si lavora al filatoio. Il processo continuava un tempo negli antichi telai, oggi conservati presso il vicino Museo del Lino.

DAL BERGAMOTTO ESSENZA E TABACCHIERA – Mosè Diretto – Calabria

Mosè Diretto nel suo laboratorio artigianale non solo estrae dal Bergamotto la pregiata essenza utilizzata come base per i profumi, ma realizza interamente a mano dei manufatti profumati (rose, cofanetti, tabacchiere da fiuto, sapone artigianale, ecc.) e soprattutto ricava anche le famosissime tabaccherie realizzate proprio come una volta.

L’AGRIWEDDING – Cristina Scappaticci – Lazio

E’ una imprenditrice agricola e agrituristica che ha trovato uno sviluppo della sua attività nell’organizzazione di “agrimatrimoni”. Il suo Agriturismo (Valle Reale ad Arpino, in provincia di Frosinone) propone una originalissima linea di bomboniere gastronomiche abbinata all’innovativo servizio di “wedding planner green”, con soluzioni utili ed ecocompatibili per l’organizzazione del matrimonio. Si va dall’allestimento floreale in chiesa o al comune, al pranzo nuziale rigorosamente con menù a km zero, dal pic-nic organizzato nel verde attrezzato dell’azienda alla fattoria didattica per intrattenere i bambini durante l’evento, fino alle bomboniere confezionate con eccellenti prodotti enogastronomici del territorio ciociaro e rifinite con lo strame, pianta tipica delle colline ciociare.

L’AGRISCULTORE – Giovanni e Luca Romiti – Toscana

Giovanni è di Pistoia e insieme a suo figlio Luca è diventato un agriscultore attraverso l’arte topiaria. Giovanni è un vero e proprio artista capace di trasformare la natura in scultura con la consapevolezza che tutto può essere riprodotto con estro dal genio e dalla natura. Con piccoli e semplici attrezzi del mestiere, il maestro topiario crea meravigliose sculture viventi.

IL TUTOR DELL’ORTO – Daniele Taffon – Lazio

Utili consigli agronomici per avere successo con l’illustrazione pratica delle diverse operazioni colturali dalla semina alla raccolta, dei costi e dei tempi necessari, ma anche suggerimenti ed idee per ottimizzare gli spazi disponibili anche con idee creative ed una presentazione delle varie tipologie di orto che si possono realizzare: questo è ciò che è in grado di fornire il tutor dell’orto Daniele Taffon.

L’AGRITATA – Federica Pellegrino – Piemonte

C’è chi, come Federica Pellegrino in Piemonte, ha deciso di diventare un’agritata e accogliere nella sua azienda bambini dai 3 mesi ai 3 anni, seguendo un progetto pedagogico specifico che porta alla riscoperta della natura, della stagionalità e delle eccellenze dell’agricoltura italiana. L’obiettivo dell’agritata è quello di offrire un servizio di alta qualità per le famiglie, valorizzando gli aspetti della ruralità, con l’accoglienza dei bambini nel contesto dell’azienda agricola.

L’AGRIERBORISTA Salvatore Satanassi – Emilia Romagna 

Salvatore Satanassi a Quarto di Sarsina in provincia di Forlì-Cesena è un bravissimo agrierborista. La sua azienda nasce nel 1992 per realizzare l’idea di coltivare, raccogliere e trasformare piante medicinali per il benessere, la salute e la bellezza lavorando in armonia con le leggi della natura. Salvatore pianta anche tanti alberi non solo validissimi per lenire e bonificare il paesaggio e l’ambiente, ma anche per utilizzare le gemme dei loro frutti per ottenere molti macerati glicerici.

L’AGRIBIRRAIO – Vito Pagnotta – Campania 

L’azienda Pagnotta ha puntato sulla ricerca e sulla qualità, trasformando i propri cereali nella materia prima per la produzione artigianale della birra. Vito si è affidato ai monaci trappisti del Belgio, noti mastri birrai, per riuscire a produrre la migliore birra che la terra campana avrebbe mai potuto partorire

L’AGRIMOBILIERE – Marcello Rossetti – Puglia

Dalla pianta da frutto che più caratterizza il selvaggio e caldo paesaggio della Puglia, il fico d’India, Marcello Rossetti crea la prima linea di agrimobili, ossia complementi d’arredo interamente rivestiti dalla fibra di questo particolare frutto che viene estratta dalle pale ancora verdi, nel pieno rispetto dei cicli di vita della stessa, attraverso uno speciale procedimento meticoloso e in gran parte manuale, completamente ecologico senza l’utilizzo alcuno di prodotti inquinanti.

 L’AFRODISIACO DEI MAYA – Carlo Maria Recchia – Lombardia

Ci sono i Maya e il Polo nord, all’origine dell’incredibile nettare di Carlo Maria Recchia, una bibita energizzante con incredibili potenzialità energetiche e imparagonabili proprietà antiossidanti, grazie alla ricca presenza di omega tre. L’idea di riprodurla parte da una ricerca nata per indagare gli antichi mais che si coltivavano alle porte di Cremona per capire cosa c’era prima dell’avvento dell’ibrido. Così Carlo si imbatte in un antico mais di colore nero dai particolari chicchi a punta. Ed è da queste preziose piante che Carlo produce delle pannocchie di mais ricche di flavonoidi e betacarotene dalle quali ricava il suo preziosissimo energizzante afrodisiaco.

LE ALGHE ELISIR DI LUNGA VITA – Matteo Castioni – Veneto

Le microalghe della specie Spiruline e Haematococcus prodotte da Matteo sono davvero portentose. Non solo vengono ampiamente utilizzate nel mondo della cosmesi e consigliate come integratori e ricostituenti nelle diete ipocaloriche perché particolarmente ricche di proteine sali minerali e antiossidanti naturali, ma sono molto utili anche in agricoltura. Le microalghe, infatti, grazie a recenti studi scientifici, servono anche come ottimi fertilizzanti naturali (approvati dalla Ue per l’agricoltura biologica e biodinamica) e come sistema di difesa da funghi, batteri e virus che spesso colpiscono le piante (basti pensare che con soli 5 grammi di microalghe si fertilizza un ettaro di terreno).

BARRETTA ENERGETICA A KM0 – Azienda agricola De Cian – Veneto

La barretta super energetica a km zero è realizzata con antiche varietà di mele bellunesi, essiccate e pressate, senza zuccheri né conservanti aggiunti. Viene prodotta dall’Azienda De Cian tra le montagne e proprio per questo usata dagli sportivi per scalare le vette più alte. Reinhold Messner ne è convinto consumatore, non ne ha fatto uno spot, ma con il Kodinzon in tasca è arrivato fin sul K2. Se non finisse per “on”, come molti altri nomi propri della regione veneta, con quella K iniziale, a tutto farebbe pensare fuorché ad un prodotto agroalimentare tradizionale del Veneto.

LO SPRITZ AL MIELE ENERGIZZANTE – Roberta Di Mauro – Puglia

Roberta Di Mauro, mettendo a frutto l’esperienza di suo padre nell’apicoltura e i suoi studi di biologia, ha creato il primo ‘spritz’ afrodisiaco italiano composto da miele al mirtillo, miele al lampone, estratti vegetali di Cnidium Mannieri e rosa canina in un elisir di Damiana, Echinacea e Karkadè, senza coloranti né conservanti.  Ottimo per cocktail e aperitivi analcolici se diluito con acqua liscia o frizzante e ghiaccio, oppure succhi di frutta alcolici se diluito con vino, prosecco o spumante. Se diluito con acqua calda può essere usato come tisana.

LE ANTICHE MELE – Gabriele Calliari – Trentino Alto Adige

Il presidente della Coldiretti del Trentino-Alto Adige Gabriele Calliari oltre ad essere un grande coltivatore di mele delle varietà commerciali ha una passione: quella di coltivare meravigliose varietà di mele antiche che ha cercato di salvaguardare nei patriarchi di melo e pero posseduti sui terreni dell’azienda, realizzando una “pomoteca” forte di oltre 30 varietà autoctone diverse. Da alcuni anni, poi, è stato allestito un piccolo laboratorio chiamato “le coccole di mammina” dove vengono trasformate le produzioni proponendo gustosissimi succhi, sciroppi e confetture.