Favignana: isola a emissioni zero

A Favignana una nuova strategia per diventare a emissioni zero.

Il progetto promosso dalla SEA (Società elettrica di Favignana spa) prevede la realizzazione di una nuova centrale ad alta efficienza energetica e a minor impatto ambientale in sostituzione di quella attuale. Il tetto dell’edificio della centrale sarà interamente ricoperto da pannelli fotovoltaici che consentiranno di produrre circa 700 MWh/anno di energia elettrica risparmiando emissioni di CO2 in atmosfera per oltre 500 tonnellate e alimentare le nuove colonnine previste per la ricarica dei veicoli elettrici. In particolare nell’isola sono molto diffuse le bicilette elettriche (oltre 300) grazie anche a un incentivo del Comune.

Con l’obiettivo di soddisfare la domanda di elettricità dell’isola e consentire così di utilizzare sempre meno gasolio per la produzione elettrica, la SEA si fa promotrice della realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici dell’isola. Sulla base delle analisi effettuate sulle cartografie emerge che la superficie dei tetti è pari a circa 320 mila metri quadri lordi dai quali, sottraendo tutte le superfici non utilizzabili (edifici storici, superfici architettoniche non idonee, ecc.) e applicando dei fattori tecnici di riduzione necessari per l’installazione degli impianti fotovoltaici, si ottiene una potenza installabile teorica massima di circa 11 MW, con un investimento di circa 25 milioni di euro. Questa potenza sarebbe idealmente in grado di assicurare una produzione annua di energia elettrica capace di coprire l’intero fabbisogno dell’isola anche in alta stagione.

Nel breve-medio termine, considerando i diversi gradi di propensione dei cittadini all’occupazione degli spazi nelle proprie strutture e in relazione all’attrattività degli imminenti incentivi, si può ipotizzare una potenza installata pari al 50% della potenza teorica massima si cui sopra. In tale scenario sommando l’impianto industriale della SEA e quelli cittadini si avrebbe una copertura del fabbisogno dell’isola su base annua pari al 55% con una riduzione di CO2 di oltre 6 mila tonnellate per anno.

Lo studio presentato da SEA prevede inoltre investimenti in efficienza energetica, promozione nell’utilizzo di lampade a LED e l’ammodernamento della rete in ottica smart grid. L’edificio della vecchia centrale verrà invece bonificato, ristrutturato e alimentato con pannelli fotovoltaici per adibirlo a spazio pubblico con finalità sociali.

“Il progetto presentato da SEA vuole essere un esempio per tutte le isole minori italiane e non solo di come sia possibile far diventare un’isola green. L’esperienza ci ha insegnato che il progetto deve essere il frutto della collaborazione tra la società elettrica, l’amministrazione pubblica e i cittadini, perché solo con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti si potrà arrivare a centrare l’obiettivo di sostenibilità dell’isola”, ha commentato Filippo Accardi, amministratore Delegato di Sea.

Il progetto ha anche un interessante risvolto sociale, poiché rappresenta un caso di collaborazione tra società elettrica e cittadini. Gli abitanti dell’isola e l’Amministrazione locale avevano contestato la prima versione del progetto che prevedeva la realizzazione della sola centrale. La Sea, dopo aver accolto le istanze dei cittadini, ha presentato una nuova strategia energetica improntata sulla sostenibilità con un percorso che potrebbe portare l’isola a essere emission free nell’arco di pochi anni.