Educazione ambientale, oltre 2000 bambini alle Tremiti

Si è conclusa alle Isole Tremiti la quarta edizione  di ParcoGiochi, il progetto di educazione ambientale ideato dal Parco Nazionale del Gargano.

Grazie a ParcoGiochi i ragazzi sono entrati in stretto contatto con l’immenso patrimonio naturalistico, storico, archeologico e religioso del Gargano. Un percorso didattico che anche quest,anno si è concluso tra le bellezze naturalistiche dell,Area Marina Protetta gestita dal Parco e che ha coinvolto le quinte classi delle scuole elementari e le prime delle scuole medie dei Comuni del Parco.

Circa mille e cinquecento i bambini che hanno animato il progetto scolastico e di questi oltre mille sono volati alle Tremiti, unendosi ai compagni che arrivavano da altre regioni del Mezzogiorno e che hanno letteralmente invaso le Isole. Una destinazione ideale per far incontrare ParcoGiochi con un altro importante progetto, sostenuto dal Parco, la “Staffetta di Scrittura Creativa e della Legalità” della BIMED (Biennale delle arti e delle scienze del Mediterraneo) che coinvolge ogni anno oltre seicento scuole italiane, rendendo protagonisti diecimila studenti che diventano gli autori di un racconto pubblicato poi dalla Collana “Raccontiadiecimilamani”. Un progetto che, in occasione del Festival nazionale del racconto ambientale, si chiude sempre nelle Isole Diomedee. I due progetti si sono perfettamente integrati e tutti i ragazzi ed i bambini si sono divertiti con laboratori di scrittura, escursioni in barca, visite nei luoghi di culto e passeggiate lungo i sentieri naturalistici.

“Vivere due giornate con i ragazzi di ParcoGiochi e di BIMED – dichiara i Presidente del Parco del Gargano Stefano Pecorella – è stato, come sempre, emotivamente coinvolgente. La loro attenta partecipazione e il loro entusiasmo contagioso dimostrano quanto sia giusto seminare la cultura del rispetto dell’ambiente in cui viviamo e delle sue millenarie storie e tradizioni. Il Gargano è una terra attraversata non solo dai sentieri della transumanza, attraverso i quali i nostri pastori guidavano  i loro animali al cambio delle stagioni, ma anche dai percorsi della fede -come la via Francigena e la via sacra dei Longobardi- che conducevano i cristiani ai santuari Micaelici prima di salpare per il Santo Sepolcro a Gerusalemme. Patrimoni, questi, da custodire e tramandare alle nuove generazioni”.