Abolire il wifi nelle scuole per ridurre le emissioni “nocive”

A Torino, il Sindaco del Movimento 5 stelle Chiara Appendino ha dichiarato di voler abolire il wifi nelle scuole a favore dell’installazione della banda larga sulla maggior parte del territorio torinese, per ridurre le emissioni dei dispositivi wireless.

Sul web è scoppiata la polemica soprattutto tra gli ex assessori della giunta Fassino, amareggiati dalla sconfitta al ballottaggio con la neogrillina, che hanno colto al volo per scagliarsi contro la pentastellata. Il sindaco si è subito chiarita con un tweet riguardo le intenzioni della giunta e ovvero “Vogliamo la banda larga senza fili in tutta la città, mai detto che il wifi è nocivo“.

Secondo il programma de Movimento 5 Stelle infatti, l’intenzione è di cominciare dalle scuole “riducendo il tempo e la quantità delle emissioni in modo da garantire la connettività per lo stretto necessario“. C’è scritto così a pagina 23 del programma di governo che la prossima settimana passerà in consiglio comunale per l’approvazione; il programma riporta che ai grillini sta “a cuore lo sviluppo dei sistemi di connessione “, ma anche “l’ambiente e la salute” dei cittadini.

Torino non è la sola Città in cui il Movimento 5 stelle ha proposto la riduzione dei router a favore della banda larga: una situazione simile si è verificata a Borgofranco di Ivrea con il Sindaco Livio Tola, che aveva deciso di staccare i routers wifi nelle scuole del paese, ritenendoli dannosi per i bimbi.

Nel programma della Appendino c’è scritto che “Seguiremo tutti i principi di precauzione relativi alle onde generate da ogni impianto di emissione, ancor di più se queste apparecchiature si trovano all’interno di edifici scolastici”. E anche nelle altre amministrazioni pubbliche, “Chiederemo di ridurre le emissioni in modo che sia garantita la connettività per lo stretto necessario”, così come in ogni altro luogo “ove sarà possibile, chiederemo di ridurre il numero di singoli impianti o emittenti, riducendole al numero strettamente a garantire la connettività dei dispositivi mobili”.

Ma le azioni per ridurre il wifi non solo le sole ad essere contestate alla Appendino. Polemiche infuocate sono nate anche a seguito della possibile realizzazione di una vegan city per la quale il sindaco ha incoraggiato i torinesi a seguire un’alimentazione vegetariana e vegana. O ancora, nelle misure per abbattere le barriere anti- uccelli per limitare i danni ai volatili dovuti alle collisioni con le vetrate degli edifici o per “realizzare colombaie in alcune aree verdi per fornire una alimentazione adeguata ai piccioni”.