Nasce Green Italia, il nuovo partito verde della politica ambientalista italiana

È in corso a Roma un incontro pubblico presso l’Auditorium del MAXXI, (Via Guido Reni, 4A,  ore 10-17), per la presentazione di Green Italia, la nuova “impresa politica” italiana ecologista che si occuperà di portare l’attenzione sulle tematiche ambientaliste.

bandiera italianaSiamo green perché pensiamo che solo a partire da un “green new deal” si può ritrovare speranza in un futuro migliore del presente e si possono superare le grandi crisi – sociale, economica, ecologica – dell’Italia e del mondo” si legge sul sito ufficiale (http://www.greenitalia.org/) del partito, su cui è trasmessa la diretta streaming della conferenza.

Il nuovo raggruppamento politico Green Italia nasce dall’incontro di diverse poltrone e colori della politica partitocratica italiana dell’ecologia, pescando personaggi provenienti da: correnti renziane del Pd, fazione di destra propriamente finiana (An, Pdl e Fli) fino a personaggi dell’ormeggiato partito Sel, qualche ex Ds ed ex Margherita. Non mancano ex presidenti di fondazioni ed associazioni ambientaliste. Le personalità di spicco di questo nuovo partito sono di sicuro gli ex senatori Pd Francesco Ferrante (ex direttore di Legambiente) e Roberto Della Seta (ex presidente di Legambiente), seguiti da Fabio Granata (ex Fli), Giampiero Sammuri presidente di Federparchi, Flavia Perina giornalista ex Fli, Monica Frassoni presidente dei Verdi europei, Rossella Muroni e Edoardo Zanchini sempre di Legambiente, il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli, Fabio Renzi segretario generale della Fondazione Symbola, Anna Donati dirigente Wwf nonché ex assessore alla mobilità del comune di Napoli con De Magistris, imprenditori della green economy come Ilaria Catastini, Massimo Sapienza e Giuseppe Gamba di Azzero CO2.

L’idea è di creare una forza politica propositiva e di cambiamento, che non vada a scontrarsi con quelle esistenti ma bensì ad integrarsi.

“La nostra iniziativa politica non nasce contro nessuno e anzi può contribuire a un’evoluzione positiva anche delle forze politiche tradizionali. Non nasciamo contro nessuno ma nasciamo proponendo un’idea di sviluppo alternativa. Un nuovo patto che deve cambiare in profondità tutte le principali scelte pubbliche: dal fisco alle politiche industriali, dal welfare alla spesa pubblica, dalle infrastrutture ai trasporti, dalla legalità alle politiche civili e dei diritti”.

Il programma del nuovo “partito” dei verdi si riassume in 5 parole magiche: crisi, green economy, glocal, patria e ottimismo. La crisi è intesa come occasione e necessità di cambiamento, un problema europeo che riguarda l’economia finanziaria, il lavoro, deficit pubblici, le politiche del welfare e i cambiamenti climatici. In Italia tutto è aggravato dalle problematiche di crisi sociale, ambientale e democratica che il partito punta a ripristinare grazie alla green economy, il motore della una nuova economia basata su innovazione energetica, chimica verde, mobilità sostenibile, “smart city” e riciclo dei rifiuti.

Il nuovo partito immagina il mondo ideale come quello che Edgar Morin chiama “terra-patria” in cui la dimensione locale e globale si uniscono in rete (glocal) a garanzia dello scambio della conoscenza mondiale. La patria del nuovo partito oltre ad essere l’Italia sarà anche l’Europa per cui urge avviare un progetto comune di integrazione (approvazione della “ius soli”). Ottimismo e fiducia sono i valori portanti tramite i quali il partito prende le distanze dalla gestione attuale delle politiche energetiche di incentivi, del  caso-Ilva e delle miniere del Sulcis.