Anev boccia aste e registri: a rischio -75% installazioni eoliche

Come ampiamente preventivato il livello di partenza dell’incentivo e la farraginosità del meccanismo non hanno consentito neppure di raggiungere domande sufficienti al raggiungimento del contingente” ha dichiarato Simone Togni, Presidente ANEV (Associazione nazionale energie dal vento). “C’è il rischio di un brusco stop alle fonti rinnovabili nel nostro Paese. Il nuovo Governo dovrà intervenire subito sugli incentivi e sulle autorizzazioni” ha aggiunto Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente.

Le polemiche delle due associazioni seguono la pubblicazione del GSE delle graduatorie dei Registri e delle Aste per gli impianti alimentati da fonte rinnovabile non fotovoltaica (DM 6 luglio 2012). ANEV e Legambiente bocciano il meccanismo di aste a ribasso per le rinnovabili elettriche definendolo inadeguato al punto che sono state presentate meno domande rispetto al contingente stanziato. Per l’eolico on–shore sono stati ammessi alle aste 442 MW a fronte di un contingente annuo d  500 MW, solo 30 MW per quanto riguarda l’off-shore su 650 MW di contingente per il 2013 e meno di 200 MW rispetto ad un contingente di 60 MW per gli impianti sottosoglia.“Un quadro simile preannuncia effetti lesivi per l’intera categoria. Complessivamente si può immaginare una riduzione tale per cui a partire dal 2013 gli impianti eolici installati si ridurranno del 75% rispetto alla media degli anni precedenti”.

“La conferma di quanto da noi paventato ha effetti distruttivi per il settore che passa da una media annua di 1.000 MW a 250 MW – spiega il Presidente ANEV  a proposito del Decreto Ministeriale RinnovabiliA questo si aggiunge inoltre la minaccia rappresentata dalla Delibera dell’AEEG 281/2012 che pretende di imporre ai produttori eolici l’obbligo di fornire la previsione di produzione per gli impianti alimentati da una fonte, il vento, per definizione non programmabile. È stata sancita la fine di un settore che ha creato fino ad oggi 30.000 posti di lavoro ormai realmente compromessi. Serve una rapida assunzione di responsabilità e una conseguente modifica del meccanismo in tempi strettissimi – conclude il presidente, lanciando un appello al prossimo Governo”.

Anche Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente si esprime in merito alla questione: “Purtroppo è stato confermato quanto associazioni e imprese avevano detto con chiarezza ai Ministri Romani e Passera, che hanno scelto la strada delle aste e dei registri per l’eolico e le altre fonti rinnovabili. Ora si deve cambiare sistema per dare un futuro all’eolico nel nostro Paese. Uno dei primi provvedimenti che il nuovo Governo dovrà prendere riguarda proprio la cancellazione di aste e registri, e poi la revisione delle regole per l’autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili. Un tema, quello delle autorizzazioni, ignorato completamente dalla Strategia Energetica Nazionale, ma che rappresenta invece una barriera fortissima alla realizzazione degli impianti visto che in molte Regioni si rende, di fatto, impossibile lo sviluppo di nuovi progetti”.