Anche Benetton dice no alla moda tossica. Vittoria di Greenpeace

benetton_detoxPrimo grande risultato italiano per la campagna “Detox” di Greenpeace che si pone come obiettivo quello di ripulire le filiere della moda dalle sostanze tossiche. Oggi anche Benetton, una delle aziende italiane di abbigliamento più note al mondo, si impegna ad eliminare le sostanze chimiche pericolose dai propri prodotti in tutta la catena di fornitura entro il 2020.

Siamo orgogliosi che anche in Italia aziende come Benetton si stiano impegnando a processi di trasparenza importantissimi nei confronti dei consumatori, per fare sempre più luce sul mondo, ancora troppo oscuro, del tessile. La domanda adesso è quando le altre case di moda italiane saranno in grado di rispondere alle richieste dei consumatori e delle popolazioni locali colpite dall’inquinamento delle proprie risorse idriche di investire nella moda che non costa nulla al pianeta?” commenta Chiara Campione, responsabile campagna di Greenpeace Italia.

L’impegno di Benetton accelera così un processo di maggiore trasparenza e sostenibilità, già in atto nel settore tessile, rivelando i valori delle emissioni delle sostanze chimiche pericolose di ben 30 dei loro fornitori – 15 dei quali in Cina – entro la fine del 2013. L’azienda garantirà in questo modo a chi vive in prossimità di queste industrie il diritto di conoscere esattamente cosa viene scaricato nell’ambiente in cui vivono.

Benetton è il tredicesimo marchio globale che si impegna seriamente a ripulire la propria filiera e i propri prodotti da quando la campagna internazionale “Detox” di Greenpeace è iniziata, nel 2011, e la nona a fornire una data precisa – il 2015 – per l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose prioritarie, tra cui i PFC (perfluorocarburi).

Oggi Benetton diventa un vero e proprio leader globale nello sviluppo di alternative all’utilizzo delle sostanze chimiche pericolose. Ma questa è una vittoria soprattutto per le comunità locali in tutto il mondo colpite sempre più duramente dall’inquinamento delle proprie risorse idriche. Ci aspettiamo che impegni così seri e vincolanti vengano presto adottati da altre importanti aziende nel nostro Paese” conclude Campione.