L’incidenza delle malattie cardiovascolari (cardiopatia ischemica e la sua complicanza più drammatica, l’infarto del miocardio) aumenta del 12% nelle persone che abitano nella fascia più soggetta all’inquinamento da tangenziale (fascia A) rispetto al resto della popolazione cittadina, dato che scende al 9% se aggiustato per la variabile socio-economica, a conferma del fatto che, come è noto da tempo, il grado di istruzione, il livello di educazione sanitaria, la maggiore facilità di accesso alle cure, influiscono nel determinare lo stato di salute delle persone. Aumenta inoltre, nella popolazione più esposta all’inquinamento da tangenziale, anche la frequenza di malattie dell’apparato respiratorio, in particolare della bronchite cronica che richiede l’uso di farmaci, con un tasso di incidenza intorno al 5 %. Persino per il diabete di tipo II, patologia che all’inizio non era tra quelle considerate a rischio all’inizio dell’indagine, si registra un eccesso di incidenza del 9%.
Sono questi alcuni dei dati più significativi che emergono dall’Indagine epidemiologica sugli effetti per la salute umana dell’inquinamento dalla Tangenziale ovest di Mestre, una ricerca scaturita dalla richiesta del Coordinamento contro l’inquinamento da Tangenziale (CO.Cit), e curata dal prof. Lorenzo Simonato del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, su incarico del Servizio Programmazione sanitaria e dell’Assessorato del Comune di Venezia, con la collaborazione di Arpav Mestre e Aulss 12 Veneziana. I risultati dell’indagine sono stati presentati questa mattina al Municipio di Mestre nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, il coadiutore del Sindaco alla Sanità, Bruno Centanini, il curatore dell’indagine Lorenzo Simonato, il responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’Aulss 12, Rocco Sciarrone, i tecnici dell’Arpav e i rappresentanti del Co.Cit.
La ricerca, frutto del lavoro sinergico tra più enti, come ha ricordato Bruno Centanini, si basa su un sistema che ha permesso di interrogare, in tempi relativamente brevi e con costi ridotti, i dati contenuti negli archivi dell’anagrafe sanitaria dell’Aulss (certificati di morte, schede di dimissione ospedaliera, prescrizioni farmaceutiche, esenzioni dal ticket), relativi a oltre 148mila assistiti, incrociandoli poi con i dati raccolti con il censimento del 2001 per poterli georeferenziare. “Mi auguro – ha auspicato Simonato – che il monitoraggio avviato con questo studio prosegua nel tempo. Per poter individuare un collegamento tra le cause scatenanti di alcune patologie, come ad esempio i tumori, è necessaria infatti l’osservazione su un lungo periodo.”
“La nostra città – ha concluso Gianfranco Bettin – sta pagando da tempo un caro prezzo, in termini di salute e di qualità della vita, per la presenza di Porto Marghera e della tangenziale di Mestre nel proprio territorio, due infrastrutture che hanno contribuito allo sviluppo del Paese, ma sulle quali la città non ha mai potuto dire la sua. L’indagine presentata oggi è davvero un lavoro di qualità, un esempio di collaborazione positiva tra enti e cittadini, che deve diventare un modello da replicare”