Il futuro è “saper fare”: il legno e le lavorazioni artigianali più esclusive

È un patrimonio della cultura italiana da difendere e diffondere: l’artigianato del legno fa parlare di sé, per la qualità assoluta della tradizione italiana sulla quale si fonda l’eccellenza della nostra industria manifatturiera, ma anche per il potenziale futuro professionale che può offrire a chi vi si dedica. All’ultimo Salone del Mobile a Milano, ha riscosso un grande successo “I Wood Like”, un evento che, nei padiglioni della fiera, ha messo in primo piano maestri artigiani, ebanisti tornitori, esperti di affilatura, intagliatori, al lavoro sotto gli occhi meravigliati del pubblico che ha visto nascere in tempo reale oggetti e applicare varie tecniche di lavorazione.

Ad organizzare questo evento, in collaborazione con FederLegnoArredo e SCM Group, l’associazione no profit Culturalegno (www.culturalegno.org), fondata in Friuli alcuni anni fa da un gruppo di amici appassionati del legno e della natura con l’obiettivo di diffonderne l’interesse e la conoscenza. Culturalegno ha oggi al suo attivo importanti azioni intraprese nel nome della salvaguardia del patrimonio culturale legato al legno, una materia prima naturale da valorizzare utilizzandola al meglio, evitando le specie legnose non sostenibili e usando legni di provenienza certificata. E tra le iniziative per diffondere la conoscenza del legno e della sua lavorazione, Culturalegno organizza anche una serie di corsi a Udine, Milano, Torino, Roma dove i docenti sono professionisti ed esperti artigiani. I temi sono appassionanti: si va dalle tecniche per l’apprendimento della tornitura alle specie legnose e i loro impieghi, dagli utensili da falegnameria ai prodotti di finitura per il legno.