Un altro ecomostro è stato abbattuto: in Sicilia, a Scala dei Turchi, sono stati buttati giù i 6 mila metri cubi di costruzione che deturpavano il paesaggio della bellissima spiaggia su cui erano stati costruiti. Il tutto ha donato un rinnovato splendore alla zona antistante che, ora, potrebbe anche ambire ad ottenere il riconoscimento dall’Unesco.
Fortissima la soddisfazione di Legambiente che già dal 1990 aveva denunciato gli atti di abusivismo edilizio ottenendo, così, il blocco dei cantieri ed il sequestro della zona. Ma la storia dell’ ecomostro di Scala dei Turchi ha radici molto più profonde: la speculazione edilizia ha avuto inizio, infatti, negli anni ’80 che sono ben conosciuti per le concessioni facili, in questo caso particolare, per la realizzazione di un complesso turistico alberghiero.
Nel 1992 Legambiente ha ottenuto il fermo dei lavori al cantiere ed il sequestro della costruzione e nella zona interessata sono stati apposti i giusti vincoli paesaggistici. Si è dovuto però aspettare l’ottobre dello scorso anno per avere l’ok da parte della magistratura all’abbattimento del lotto già realizzato, il 6 maggio 2013 sono iniziati i primi lavori per il processo di abbattimento.
“L’abbattimento dell’ecomostro che per troppo tempo ha deturpato una meraviglia come la Scala dei Turchi è un altro passaggio significativo nella guerra contro l’abusivismo e rappresenta un segnale importante verso una ritrovata cultura della difesa del nostro ambiente” quanto dichiara il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. “Che una delle spiagge italiane più incantevoli sia rimasta sfregiata per un quarto di secolo è un delitto contro la bellezza di questo Paese che non dovrà mai più ripetersi. La tutela della natura e del paesaggio deve diventare un obiettivo primario per un Paese come l’Italia il cui sviluppo non potrà mai prescindere dalla valorizzazione dei propri territori”.