Celentano combatte contro le grandi navi a Venezia e si frattura un dito del piede

“È incredibile l’interessamento e l’apprensione di stampa e tg per la piccola frattura che mi sono causato al quinto dito del piede. E nessuno ha sprecato una parola per la battaglia che da 10 giorni porto avanti sul Fatto Quotidiano contro le micidiali navi giganti di Venezia”.

Lo scrive Andriano Celentano in un intervento riportato dal Fatto Quotidiano in cui accusa i giornali di ”vigliaccheria”.

Celentano scrive ironicamente di capire i quotidiani.

”Una citazione, per quanto piccola, sarebbe stata per gli altri giornali un danno enorme, perché li avrebbe costretti a menzionare il giornale concorrente che ha ospitato il mio sdegno contro i mostri. E la regola dei quotidiani, che più cretina non può essere, dice che, pur trovandosi di fronte a una vicenda di importanza vitale, non se ne deve parlare, altrimenti si fa pubblicità al concorrente. Cosa importa – prosegue – se poi Venezia affonda. Ma io non mi fermerò, continuerò a parlarne anche dovessi rompermi le altre nove dita”.

“Nessuno, dico nessuno – scrive – ha sprecato una parola per la battaglia che da 10 giorni porto avanti sul ‘Fatto Quotidiano’ contro le micidiali navi giganti di Venezia”. ”Cosa devo pensare? Che il mio mignolo – prosegue Celentano – è molto più importante della catastrofe a cui sta andando incontro la città più bella del mondo? Ma allora perchè l’Unesco l’ha dichiarata ‘Patrimonio dell’Umanità’ e del mio ‘mignolo’ ancora nessuna considerazione?”. L’artista si dà però anche una risposta sul perché la sua campagna di denuncia ”contro lo scempio di Venezia” non abbia trovato spazio su altri organi di informazione. Perchè, dice, ”sarebbe stata per gli altri giornali un danno enorme, li avrebbe costretti a menzionare il giornale concorrente che ha ospitato il mio sdegno contro i mostri. E la regola dei quotidiani, che più cretina non può essere, dice che, pur trovandosi di fronte a una vicenda di importanza vitale non se ne deve parlare, altrimenti si fa pubblicità al concorrente”.