E’ stata posta la richiesta di urgenza sul disegno di legge numero 119 sulla “riforma” della Legge quadro sulle aree naturali protette (Legge 394/1991);
un provvedimento che, presentato dal Senatore D’Alì dopo le fortissime contestazione da parte del mondo ambientalista e animalista nella scorsa legislatura, continua a vedere Enpa e Lav nettamente contrarie sia nel metodo (la procedura d’urgenza) sia nei contenuti.
“Appare del tutto pretestuosa la volontà di riservare una corsia preferenziale alla modifica della Legge nazionale del 1991 sui parchi, che rappresenta uno dei pilastri della legislazione ambientale del nostro Paese; tanto più che non esiste una relazione sullo stato di applicazione di questa legge a vent’anni dalla sua nascita. La dichiarazione d’urgenza, che il Senato è chiamato a votare martedì 10 settembre, è del tutto ingiustificata anche perché eliminerebbe quell’ampio confronto e quella condivisione che un provvedimento di questo tipo richiede”, spiegano le due associazioni.
“Il vero obiettivo – proseguono Enpa e Lav – è quello di introdurre l’attività venatoria nel nostro patrimonio di natura protetta; per questo, il DDL rappresenta una controriforma, non una riforma. Incostituzionale, per di più, poiché cancella il principio stesso della fauna come patrimonio indisponibile dello Stato.”
“Ancora una volta – concludono Enpa e Lav -, alla cultura forte e radicata dell’opinione pubblica italiana per tutto quello che attiene i valori dell’ambiente si contrappone la chiusura e la visione anacronistica di una parte del mondo politico. Nell’interesse della collettività, chiediamo ai Senatori di fare in modo che tale visione non diventi dominante nel nostro Paese. Ma lo chiediamo soprattutto al Governo ed al Ministro dell’Ambiente: escano dall’imbarazzante silenzio e si schierino finalmente a difesa della biodiversità.”