Tav Torino-Lione: in arrivo 200 militari

tav torino-lioneAncora 200 militari in arrivo al cantiere della TAV in Val di Susa, questo quanto deciso Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza che vede al vertice il ministro dell’interno Angelino Alfano.

Dopo un’approfondita analisi delle manifestazioni di protesta e dei recenti episodi di danneggiamento a carico di alcune imprese, legati alla realizzazione della Tav Torino-Lione – scrive in una nota il Viminale -, il Comitato, nell’evidenziare la necessità di tenere alto il livello di attenzione e vigilanza, ha deliberato, attraverso una rimodulazione del Piano di impiego dei militari nel controllo degli obiettivi a rischio, l’invio di ulteriori 200 unità per le esigenze di sicurezza del cantiere TAV in Val di Susa”.

La voce sulla decisione presa dopo la riunione di venerdi mattina già circolava sul web in via ufficiosa, alcuni parlamentari l’avevano commentata sui social, ma solo oggi è arrivata la conferma ufficiale.

I 200 militari andranno a raggiungere i loro colleghi già presenti in zona formando un contingente di ben 415 unità mandate sul posto per affiancare la polizia ed i carabinieri nella protezione dei lavori per la Torino-Lione: “Lo Stato fa lo Stato. La Tav si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino” queste le parole di Alfano.

La scelta del nuovo invio coincide con l’inizio dei lavori che porteranno alla scavatura del tunnel e con le manifestazioni annunciate dai comitati anti-TAV.

Oltre ai soldati a Torino è in arrivo anche un nuovo prefetto Paola Basilone, ex vicecapo della Polizia, la cui nomina è stata annunciata da un tweet di Alfano, la Basilone in passato ha avuto ruoli centrali per la TAV Roma-Napoli, come coordinatrice del gruppo ispettivo della Prefettura di Napoli.

I parlamentari del M5S si sono subito schierati contro la militarizzazione dell’area ed hanno definito “insenstata” la scelta del Comitato sull’invio dei militari; scrivono in una nota: “E ‘un uso anomalo delle Forze Armate che se rassicura i signori delle tangenti da un lato, rischia di esasperare gli animi dei cittadini dall’altro