Pale eoliche come ecomostri: "un'energia giusta nel posto sbagliato"?

Pale eolicheGiovedì scorso a Mezzavilla di Fregona (TV), presso il Centro Sociale di via 2 Giugno, l’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha tenuto la conferenza “Pale eoliche sul Pizzoc. Un’energia giusta nel posto sbagliato?”.

La conferenza ha visto la presenza anche del sindaco di Fregona, Giacomo De Luca. Oltre all’eurodeputato Zanoni, hanno partecipato come relatori Giancarlo Gazzola, vice Presidente di Mountain Wilderness Italia, Vittorio De Savorgani, Segretario nazionale di Mountain Wilderness e membro dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Giampaolo Pamio, delegato LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli)  di Venezia e Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto. Ad accogliere i relatori c’era una sala gremita da oltre cento persone che, a fine serata, hanno partecipato ad un dibattito acceso.

«Le immagini che sono state proiettate hanno sorpreso anche chi tra il pubblico era favorevole al progetto – ha affermato Zanoni – La creazione dei singoli basamenti per l’installazione delle torri eoliche provoca un impatto devastante: veri e propri crateri con una superficie di 25 metri quadrati che richiedono uno scavo profondo dai 12 ai 20 metri. Dalle espressioni che ho visto dipingersi sui visi in platea, credo che nessuno si aspettasse un intervento così invasivo per il povero Monte Pizzoc, un intervento che trasformerebbe questo monte in una groviera».

E dopo aver proiettato fotografie di vari esemplari di avifauna, letteralmente fatti a pezzi in prossimità di impianti eolici già esistenti, l’eurodeputato ha ribadito che il Monte Pizzoc è «una delle principali rotte locali di migrazione e l’installazione di 4 o 5 piloni alti circa 50 metri dotati di pale eoliche dal diametro di circa 50 metri che svilupperanno una velocità angolare di circa 141 chilometri l’ora,  si tradurrebbe in una trappola mortale per le migliaia di uccelli migratori che transitano nell’area, a ridosso di una Zona di Protezione Speciale (ZPS) tutelata ai sensi della Direttiva “Uccelli” 2009/147/CE e appartenente alle zone protette dall’Unione europea della Rete Natura 2000».

Sulla questione, Zanoni ha interpellato l’Istituto superiore per la per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che ha ricordato che la realizzazione di tale progetto nell’area del Monte Pizzoc potrebbe comportare un impatto negativo sull’avifauna locale, in particolare sui Chirotteri (pipistrelli).

«Oltre ai problemi ambientali ci sono anche quelli alla salute – ha concluso l’eurodeputato – In Italia non sono ancora riconosciuti i possibili danni di suoni e soprattutto degli infrasuoni, ma in altri Paesi la cosiddetta “Sindrome da pala eolica” è scientificamente accertata e, di conseguenza, la realizzazione degli impianti prevede vincoli molto più stringenti, soprattutto per quanto riguarda le distanze da abitazioni, allevamenti e stalle. Il rumore continuo che verrà creato è una minaccia per l’ecoturismo e credo che con un impianto del genere si condannerà definitivamente a morte il Rifugio Vittorio Veneto».