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Tecnologia Envac per la raccolta dei rifiuti solidi urbani

Envac: la differenziata dei rifiuti è 'underground' e a 70 km/h

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Tecnologia Envac per la raccolta dei rifiuti solidi urbani

Attualmente i rifiuti, specie nel nostro Paese fanno parlare di sé e le strade si riempiono molto spesso di accumuli.

Un vero peccato per una delle nazioni più belle del mondo. Tuttavia la ricerca e l’innovazione sono state in grado di evitare per il futuro situazioni emergenziali come quella che stiamo vivendo nel meridione, tanto da far diventare un lontano ricordo camion e contenitori.

Si tratta della tecnologia svedese Envac per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.  L’immondizia, aspirata in condotte sotto vuoto, corre per vie sotterranee a 70 chilometri all’ora verso la centrale di smistamento, distante circa 4 km. L’unica condizione chiesta agli utenti è la differenziazione della plastica, carta e organico. Una volta giunti, i rifiuti vengono ulteriormente differenziati e mediante impianti altamente ecologici essi vengono  impiegati per produrre energia.

Lo sanno bene i residenti di Stoccolma,  Londra, Barcellona, Montréal e Romainvalle che hanno salutato i bidoni per un sistema di aspirazione sotterraneo. Sulla nuova frontiera della raccolta dei rifiuti, si affaccia anche l’Italia grazie al primo progetto per l’edilizia residenziale, realizzato dalla milanese Oppent per la torre Eurosky di Roma. Ideata dall’architetto Franco Purini nell’ambito del programma Business Park Europarco, l’impianto, prevede tre bocchettoni per la raccolta differenziata che si trovano a ognuno dei 28 piani della torre.

Una tecnologia dai grandi vantaggi che comporta la riduzione del 90% dei mezzi di raccolta rifiuti sulle strade, una diminuzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, la valorizzazione della raccolta differenziata e una migliore qualità dell’igiene e del decoro urbano, con l’eliminazione dei cassonetti.

Dunque città  più pulite, raccolta completamente asettica e il risparmio sulla bolletta sembra convincere ancora di più. Unica nota negativa, almeno per quanto riguarda i primi risultati, sembra essere la grandezza dell’oblò. Infatti nell’impianto possono essere introdotti solo rifiuti da un massimo di 30 litri.

Noemi Pomante