Rifiuti Parco Cilento

Scandalo rifiuti tossici nel Parco Nazionale del Cilento

Rifiuti Parco Cilento
Rifiuti Parco Cilento

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato sono costantemente impegnati su tutto il territorio Cilentano nelle attività di monitoraggio e contrasto al fenomeno del traffico e della gestione illecita di rifiuti, riconducibili alle operazioni illegali ed ai crimini ambientali, oltre che al comportamento non corretto di alcuni cittadini, condotte che rappresentano una concreta minaccia sia per l’ambiente che per la salute pubblica.

Di recente, il Comando Stazione Forestale di Sanza, a seguito di segnalazione pervenuta dalla Centrale Operativa 1515 di Napoli, prontamente si portava in località “Torni Jodice” nei pressi dello svincolo Caselle Nord della SS.517 VAR del comune di Caselle in Pittari e sul posto lungo il ciglio della strada, accertava il deposito incontrollato di ingenti quantitativi di rifiuti speciali.

Durante il sopralluogo, si appurava che all’interno dell’area erano stati abbandonati grossi quantitativi, circa 100 mc. di rifiuti speciali, miscelati con rifiuti pericolosi di ogni genere: residui vegetali provenienti dallo spezzamento di strade, contenitori in PVC, scatole di alluminio, materiale plastico di varia natura, bottiglie di plastica, materiale litoide proveniente da sterro e blocchi di residui di conglomerato  bituminoso, barattoli di vernice ecc…

Le indagini svolte hanno consentito di appurare che il sito adibito a discarica fosse di proprietà dell’ANAS; le attività investigative hanno permesso ai forestali di ipotizzare anche il luogo di provenienza dei rifiuti abbandonati.

La circostanza più preoccupante è che i rifiuti erano direttamente sversati sul suolo nudo, privi di ogni criterio e strutture per il loro stoccaggio e contenimento, ed esposti in maniera prolungata agli agenti atmosferici, tanto da causare la diffusione di sostanze inquinanti nei terreni circostanti compromettendo in maniera significativa l’habitat naturale.

Accertato l’abuso le Giubbe Verdi, al fine di evitare di interrompere la condotta illecita ponevano a sequestro preventivo l’intera area, segnalando i fatti all’Autorità competente affinché si provvedesse alla immediata bonifica ed al ripristino dello stato dei luoghi.