I salmoni percepiscono i campi magnetici. E' così che risalgono la corrente

salmon

Come facciano i salmoni ad orientarsi e a ritrovare il loro sito di origine è una questione che ha, da sempre, affascinato i naturalisti.

Recenti studi condotti da ricercatori statunitensi hanno forse chiarito questo enigma: i salmoni ritrovano la strada di casa, talvolta lunga anche migliaia di chilometri, utilizzando prima il campo magnetico terrestre e successivamente, una volta in prossimità del loro luogo di nascita, orientandosi con vista e olfatto.

An inherited magnetic map guides ocean navigation in juvenile pacific salmon è il titolo dell’ultimo articolo scientifico di un gruppo di ricercatori statunitensi, attivi nei campi della biologia sensoriale e della neuroetologia degli animali marini. Se è ormai noto il fatto che gli animali marini esplorino risorse in differenti zone oceaniche e in diversi periodi della loro vita, non è invece così chiaro il modo in cui queste zone specifiche siano raggiunte. Una sfida particolare rimane quella di spiegare il comportamento di giovani animali durante la loro prima esperienza migratoria, alla ricerca di aree oceaniche ricche in cibo e lontane centinaia se non addirittura migliaia di chilometri dal loro sito natale. Sebbene gli individui adulti si riproducano in prossimità di correnti oceaniche che potrebbero condurre la loro prole verso questi habitat, la variazione della circolazione oceanica rende inaffidabile il trasporto passivo e accorda un’importanza maggiore al ruolo attivo dei giovani nelle traiettorie migratorie.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Currenty Biology (http://www.cell.com/current-biology/) a febbraio 2014, analizza il comportamento di giovani salmoni reali (Oncorhynchus tshawytscha) e dimostra sperimentalmente come questi rispondano ai campi magnetici per orientarsi nella ricerca delle zone nutritive. I ricercatori hanno inoltre scoperto l’eccezionale sensibilità dei salmoni al cambiamento dell’intensità e alla declinazione del campo magnetico terrestre che li rende capaci di valutare la loro posizione geografica : è insomma come se, anche i giovani salmoni privi di qualsiasi esperienza migratoria precedente, disponessero di una mappa geomagnetica avuta in eredità.

Ricerche precedenti, condotte dallo stesso gruppo di ricercatori, avevano già investigato questa teoria. I risultati dello studio, Evidence for geomagnetic imprinting as a homing mechanism in Pacific salmon, pubblicato ancora sulla rivista scientifica Current Biology nel febbraio 2013, avevano fornito una prima prova empirica di tale imprinting geomagnetico, e formulato una previsione dei movimenti dei salmoni incentrata su modelli geomagnetici. La ricerca si è basata sull’analisi di dati raccolti in 56 anni di osservazione della migrazione del salmone rosso (Oncorhynchus nerka) dall’oceano al fiume Fraser, in British Columbia, Canada. Il campo magnetico, variando di poco da un anno all’altro, è in tal modo risultato essere un formidabile “navigatore”, capace di guidare i salmoni nelle loro migrazioni che li riportano dall’oceano alle acque dolci natie, dove andare a riprodursi e infine morire. Gli anni di indagine hanno evidenziato come, nel loro viaggio di rientro verso casa, i salmoni rossi si trovino di fronte all’isola di Vancouver e alla possibilità di aggirarla tramite un passaggio a nord oppure uno a sud. Ogni volta la scelta tra i due percorsi sarà dettata dalla percezione dei cambiamenti dell’intensità del campo magnetico terrestre, dalla temperatura delle acque superficiali e dalla loro capacità di ricordare l’impronta magnetica del loro fiume di origine.

Un viaggio epico è quello del salmone; un viaggio che da sempre ha affascinato il mondo e che oggi, grazie al lavoro di alcuni ricercatori statunitensi, si mostra più chiaro. Una mappa geomagnetica ereditata sarebbe alla base di quelle straordinarie capacità navigatrici che rendono i salmoni capaci di ripercorrere, generazione dopo generazione, primordiali e sconosciute rotte migratorie lunghe anche migliaia di chilometri.

Giulia Muti