Armati di guanti, sacchetti e rastrelli i 570 mila volontari della 24/a edizione del Clean Up Day hanno raccolto ieri in Australia oltre 15.700 tonnellate di rifiuti in più di 7.000 siti in giro per l’Australia.
Tra i materiali più raccolto gli organizzatori evidenziano soprattutto contenitori di bevande e cicche di sigarette, da sempre i nemici più temuti del degrado ambientale e urbano.
Ian Kiernan, il fondatore dell’evento che ora viene organizzato da volontari in tutto il mondo, ha messo l’accento sul bisogno di puntare ai sistemi pubblici di riciclaggio basati su incentivi per i contenitori di bevande. In molto paesi del mondo infatti, i cittadini possono usufruire di un incentivo economico se consegnano, agli enti preposti, i contenitori vuoti di bevande come le lattine e le bottiglie di plastica e vetro.
“Sono materiali tossici e non degradabili, che continuano ad accumularsi con grave danno all’ambiente“. In particolare ha chiesto nuovamente che sia adottato su scala nazionale lo schema di riciclaggio basato su depositi rimborsabili sui contenitori di bevande, da molti anni in vigore nello stato del Sud Australia (capitale Adelaide). “Lì il tasso di recupero sui contenitori di bevande va oltre l’85%, mentre negli altri stati d’Australia è meno del 30%“.
L’anziano ex velista, che di recente ha ricevuto una laurea ad honorem in scienze dall’Università del Nuovo Galles del sud, ha chiesto anche l’introduzione di norme che costringano i fabbricanti a ritirare e far riciclare i prodotti elettronici obsoleti, che finiscono nelle discariche a un tasso triplo rispetto all’altra immondizia.