shopper plastica

Stop ai sacchetti di plastica entro il 2019

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Il Parlamento europeo approva il taglio dell’80 per cento dei sacchetti di plastica tradizionali entro il 2019.

L’eurodeputato PD Andrea Zanoni: “L’Italia ha fatto scuola. Adesso utilizziamo il semestre di presidenza italiano dell’Ue per trovare l’accordo con gli altri Paesi per fare entrare in vigore questa misura amica dell’ambiente e di un commercio più responsabile”.

Il Parlamento europeo ha approvato a Strasburgo una nuova direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio al fine di ridurre il consumo di borse di plastica in materiale leggero. L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, plaude all’esito del voto: “Via l’80 per cento dei sacchetti di plastica entro il 2019. L’Italia primo Paese europeo a prevederne il divieto ha fatto scuola, almeno per una volta, in Europa. Proprio i sacchetti della spesa di plastica leggera, quelli tradizionali, sono i più inquinanti e diffusi. L’ambiente si protegge anche così, con piccoli ma fondamentali gesti”.

La relazione dell’eurodeputata Auken approvata a larghissima maggioranza a Strasburgo (539 favorevoli, 51 contrari, 72 astenuti) prevede entro il 2019 il taglio dell’80% dei sacchetti per la spesa di plastica leggera (più sottili di 50 micron). Premessa della proposta legislativa è che nel 2010 in Europa sono stati consumati circa 10 miliardi di “shopper” leggeri, di cui quasi il 90% non è stato riutilizzato e quindi oltre 8 miliardi di pezzi sono finiti tra i rifiuti, con un fortissimo impatto sull’ecosistema.

L’esempio dell’Italia è lampante: un tempo eravamo lo Stato europeo che utilizzava di più i sacchetti usa-e-getta mentre oggi abbiamo indicato la strada da percorrere all’intera Europa”, commenta Zanoni, che auspica l’entrata in vigore della direttiva prima possibile: “Adesso bisogna cercare l’accordo tra i governi nazionali in sede di Consiglio, dove a quanto pare, ci sono divisioni. Anche lì l’Italia, che dal 1 luglio deterrà la presidenza di turno dell’Ue, il cosiddetto semestre italiano, avrà l’occasione di giocare un ruolo fondamentale cercando di convincere tutti i Paesi ad accettare questa misura a favore dell’ambiente e di un commercio più responsabile e verde