Mondiali di calcio in Brasile: allarme per i prodotti italiani taroccati

Ricota

Allarme a tavola per gli azzurri e per i tifosi italiani che seguiranno sul posto il campionato del mondo in Brasile che si classifica tra i Paesi dove piu’ diffusi sono i prodotti alimentari Made in Italy taroccati, dal Parmesao alla Pomarola fino al salame Milano di tipo carioca.

E’ quanto afferma a Coldiretti nel sottolineare che sull’atteso appuntamento le ombre non riguardano solo i ritardi nei lavori e le proteste delle classi piu’ disagiate ma anche la qualità dei piatti serviti come italiani senza alcun legame con il sistema produttivo nazionale. Un inganno in cui rischiano di cadere le centinaia di migliaia di tifosi che da tutto il mondo arriveranno in Brasile per seguire il campionato di calcio e che – sottolinea la Coldiretti – rischia di provocare un grave danno economico e di immagine alla produzione Made in Italy.

Sui banchi dei supermercati e nei ristoranti del Brasile e possibile acquistare prodotti e piatti che – denuncia la Coldiretti – richiamano in modo spudorato ai cibi piu’ tipici dell’Italia senza avere nessuna delle caratteristiche qualitative, di sicurezza e di legame con il territorio nazionale. L’azione di una task force della Coldiretti ha permesso di scoprire la commercializzazione di prodotti come il Gran formaggio tipo grana, la ricota d’Itália, il formaggio tipo a d’Itália, la pomarola, il parmesao e il salame tipo Milano rigorosamente prodotti in Brasile. Tutti prodotti che – continua la Coldiretti – possono trarre in inganno sulla reale origine anche perché spesso le confezioni richiamano nei colori al tricolore e nelle immagini all’Italia. Anche per questo è particolarmente apprezzabile – sostiene la Coldiretti – la campagna istituzionale “#iomangioitaliano”, realizzata dal ministero delle Politiche agricole alimentari in collaborazione con la Figc con un testimonial di eccezione: il commissario tecnico della Nazionale di calcio Cesare Prandelli, protagonista dello spot istituzionale dell’iniziativa, visibile anche sul sito Internet del governo. L’obiettivo prioritario della campagna #iomangioitaliano – sottolinea Coldiretti – è quello di contrastare a contraffazione attraverso l’informazione e aumentare il grado di conoscenza dei marchi Dop e Igp, tra i consumatori raccontandone il valore e le caratteristiche distintive. ​Legare insieme due simboli del Made in Italy come il cibo italiano e la nazionale di calcio è un importante sostegno all’azione delle imprese che lottano per conquistare spazi di mercato nella difficile congiuntura economica. Gli azzurri – precisa la Coldiretti – sono gli ambasciatori dell’italianità nel mondo che trova proprio nell’alimentazione il suo carattere più distintivo. Il falso made in Italy a tavola vale nel mondo 60 miliardi pari a quasi il doppio del valore delle esportazioni dei prodotti alimentari nazionali originali.

L“agropirateria” internazionale utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenzialità dell’export che nel 2013 ha raggiunto la cifra record di 33,4 miliardi di euro. Sul piano internazionale questo fenomeno – conclude la Coldiretti – va combattuto con l’informazione ma va anche cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto e facendo chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti alimentari.