Pecoraro: Al via la petizione per far diventare la Pizza Patrimonio Unesco

Pizza

“La pizza deve diventare Patrimonio Unesco in quanto rappresenta uno dei prodotti gastronomici più conosciuti al Mondo ed uno dei più importanti simboli del nostro Paese”.

Ad affermarlo è Alfonso Pecoraro Scanio, che annuncia la decisione di voler sbloccare la pratica per tale riconoscimento, già avviata nel 2011, ma che risulta ancora bloccata.

“Il mio obiettivo è ottenere che nel marzo prossimo finalmente l’Italia candidi l’arte della piazza napoletana e così già dal 2016 potremmo ottenere la decisione internazionale. L’arte della pizza è certamente una di quelle conoscenze tradizionali e di quei beni immateriali che meritano il riconoscimento da parte dell’Unesco. Nel 26 Marzo 2011 è stato presentato ufficialmente il dossier di candidatura dell’Arte della Pizza al Segretariato del Patrimonio Culturale immateriale di Parigi. Dal 2012 l’Unesco ha però cambiato procedura e chiede ai singoli paesi di segnalare un solo dossier ogni anno per il patrimonio immateriale, quindi quel dossier è ancora in attesa di esame. Nei primi mesi dell’anno (in genere a marzo) il consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana indica la candidatura per l’anno successivo. Chiedo quindi che nei primi mesi del 2015, proprio alla vigilia dell’apertura dell’Expo di Milano, dedicata a “Nutrire il Pianeta.Energia per la Vita”, la commissione italiana per l’Unesco proponga l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.

Si tratta di un tradizione nata a Napoli, che si tramanda da generazioni,che si è diffusa in tutta Italia ed è oggi un vero e proprio simbolo dell’Italia nel mondo. Il 16 novembre 2010 il Comitato intergovernativo riunito a Nairobi ha ufficialmente iscritto la dieta mediterranea nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. La pizza per il metodo di lavorazione e per gli ingredienti tradizionali è certamente un prodotto salutare e tipicamente mediterraneo. Ora occorre ottenere che anche l’arte della pizza ottenga il prestigioso e meritato riconoscimento UNESCO. Nel 2000, da ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali avviai le procedure per il riconoscimento da parte della UE della pizza come specialità tradizionale garantita (STG) E dopo anni, nel 2010, arrivò il riconoscimento. La pizza napoletana è l’unico tipo di pizza italiano riconosciuto in ambito nazionale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita della Comunità Europea. Nel 2006 da Ministro dell’Ambiente, avendo un rappresentante nella commissione nazionale italiana per l’Unesco,lanciai, coinvolgendo il ministero dell’agricoltura, la proposta di proporre l’arte della pizza come bene immateriale tutelato dall’Unesco.

Infatti, la 32° conferenza generale dell’UNESCO tenutasi a Parigi dal 29 settembre al 17 ottobre 2003 aveva stabilito una Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale che definisce il concetto in maniera più rigorosa. L’Unesco quindi tutela “il patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana”. Dopo anni di incontri preparatori finalmente il 26 marzo 2011 il ministero dell’agricoltura inviò, per il tramite della commissione italiana UNESCO, il dossier di candidatura al Segretariato del Patrimonio Culturale immateriale di Parigi. Da allora la situazione è bloccata. Questa petizione serve a rimettere in movimento i tanti italiani e non italiani che amano il prodotto gastronomico più conosciuto del pianeta”.