Stazione ferroviaria di Chiusano d'Asti

Le vecchie stazioni FS si trasformano in "greenways" e case accoglienza

Stazione ferroviaria di Chiusano d'Asti
Stazione ferroviaria di Chiusano d’Asti

Le vecchie stazioni riprendono a vivere. Ad annunciarlo è il Gruppo Ferrovie dello Stato che ha avviato un piano di riqualificazione delle infrastrutture dismesse e/o impresenziate, che prevede la concessione in comodato d’uso delle strutture a coloro che si occuperanno della manutenzione o per attivare progetti sociali e culturali.

Nel dettaglio si tratta di linee ferroviarie dismesse o di stazioni impresenziate che rientrano nel piano di riorganizzazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare FS inutilizzato.

Le stazioni impresenziate sono quelle strutture in cui, per l’evoluzione tecnologica, non hanno più bisogno della presenza fisica del personale ferroviario, dato che sono gestite a distanza mediante dispositivi informatici. Il problema è che in tal modo si corrono gravi rischi di azioni vandaliche nei confronti delle circa 1.700 le stazioni impresenziate della Rete Ferroviaria Italiana.

Per tale motivo, tramite contratti di comodato d’uso gratuito alle associazioni e ai comuni, si intende ridare vitalità a queste strutture tramite progetti sociali che hanno ricadute positive sul territorio e sulla qualità dei servizi offerti. Circa 480 stazioni già sono state assegnate ed un esempio importante e recente è stata la trasformazione di parte della stazione di Ronciglione in casa di  accoglienza per famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche. La stazione è stata ceduta in comodato d’uso gratuito per sei anni, ora è del tutto trasformata e gestita dall’ associazione Cuore di Mamma.

Inoltre, per il riuso sociale-ambientale degli spazi, sono stati sottoscritti dei Protocolli d’Intesa con la Regione Toscana, Legambiente, AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), CSVnet (Centri di Servizi per il Volontariato) e Legacoop Sociali.

Fanno parte del Patrimonio FS anche 3.000 km di linee ferroviarie dismesse, di cui 325 km sono stati destinati a greenways:  piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti, riservati alla mobilità dolce.

Il Gruppo vuole infatti definire un Piano Nazionale di Greenways, seguendo l’esempio di altre nazioni europee, come la Spagna, con il coinvolgimento delle Istituzioni, in particolare del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni, degli Enti Locali e delle principali Associazioni ambientaliste. Un importante progetto di greenways urbana si sta realizzando a Roma sul tracciato della ex ferrovia Roma – Cesano.

Per il regolamento: www.fsitaliane.it/fsi/Impegno/Per-le-Persone/Riutilizzo-Patrimonio-FS/Riutilizzo-Patrimonio-FS