Pecoraro Scanio

Pecoraro Scanio: “L’Expo abbia un’anima e approvi il protocollo di Milano”


Il prof. Alfonso Pecoraro Scanio, da sei anni docente di turismo sostenibile nelle università di Milano Bicocca e Roma TorVergata, ha incontrato il 6 novembre il segretario generale del BIE (International Exhibitions Bureau) Vicente Gonzalez Loscertales che ha ricevuto un riconoscimento Honoris Causa in turismo dal rettore dello IULM prof. Giovanni Puglisi.

Pecoraro Scanio ha ribadito l’importanza di un’anima ecologica ed etica nella prossima Expo 2015 e la necessità di un protocollo di Milano su riduzione sprechi, stili di vita e agricoltura sostenibile.

Prof. Pecoraro Scanio, quali sono  i rischi di questo Expo?

Io condividevo la proposta di Carlo Petrini per un Expo che avesse davvero al centro le agricolture del mondo ed una sostenibilità concreta. Pensavo che occorresse evitare nuove cementificazioni e usare questo evento per una vera sfida contro gli sprechi e la arroganza delle multinazionali di Ogm e pesticidi. Purtroppo ciò non è accaduto. Il rischio che si traduca in una rassegna di ricette e una passarella di buone intenzioni o peggio in un ‘occasione per rilanciare quella omologazione dei cibi cui puntano i supporter degli Ogm e il TTIP ( il trattato transatlantico del commercio tra USA e UE ).

Proprio Lei nel 2001 da ministro dell’Agricoltura  impose il bando agli Ogm in Italia e ottenne regole di blocco nella UE. Oggi ha timori? Possiamo fare qualcosa per evitare un Expo inutile o peggio dannoso?

Sugli Ogm registro una nuova aggressività anche in Italia ma credo che il mondo agricolo e l’opinione pubblica sapranno imporsi anche a ad una politica debole e sempre più influenzabile dalle lobby economiche. Sull’Expo penso occorra utilizzare quella proposta di un protocollo di Milano lanciata dal Barilla Center For Food & Nutrition, che sostengo insieme, tra gli altri, a Carlo Petrini, al WWF, a Coldiretti.
Sarebbe importante ottenere impegni concreti contro fame e denutrizione,  per ridurre gli assurdi sprechi di cibo, difendere le agricolture familiari e sostenibili, diffondere stili alimentari sani (noi che abbiamo la dieta mediterranea non possiamo registrare il triste record dei bimbi più obesi d’Europa).