Una sola pillola, una volta al giorno, multigenotipica ed efficace anche sui pazienti più difficili, ben tollerata e con la stessa durata di trattamento per tutte le persone in terapia: a Boston, dove è in corso il 65° Meeting annuale dell’American Association for the Study of the Liver Diseases (AASLD).
Si delinea dunque un nuovo orizzonte nel trattamento dell’infezione da epatite C grazie ad una nuova combinazione di antivirali ad azione diretta di seconda generazione, efficace anche senza l’aggiunta di ribavirina: grazoprevir, inibitore della proteasi, ed elbasvir, inibitore dell’NS5A.
Nel trattamento dell’infezione da epatite C, però, il meglio deve ancora venire: è già in sperimentazione la combinazione tra grazoprevir/elbasvir e MK-3682, che potrebbe aprire la strada ai regimi pangenotipici e ribavirin-free e offrire risposte a molti bisogni nel trattamento dell’infezione da HCV rimasti insoddisfatti anche dopo l’arrivo delle più recenti opzioni terapeutiche.