Con nuove aste per l’eolico, nei prossimi 6 anni si avrebbero risparmi per due miliardi di euro nella bolletta elettrica.
A dirlo è lo studio sui “Costi e benefici”, elaborato da eLeMeNS, che – rende noto l’Anev (Associazione nazionale energia del vento) – mette in luce gli effetti dell’incentivazione dell’eolico sul sistema italiano.
A conclusione del primo triennio dei nuovi meccanismi delle aste e dei registri, l’Anev rileva che ci sono state alcune criticità e “gli operatori sono in attesa dell’approvazione del provvedimento Ministeriale che disciplini l’adozione dei nuovi meccanismi per il restante periodo 2016-2020, definisca contingenti annuali e le relative procedure di selezione dei progetti”. Nuovi incentivi per l’eolico sono opportuni, sottolinea l’Anev, “in quanto i benefici connessi alla realizzazione dei nuovi impianti (riduzione del prezzo elettrico, gettito fiscale, benefici territoriali) risultano superiori ai costi di incentivazione previsti”.
Nello studio si è stimato che l’effetto sull’andamento dei costi delle cinque nuove aste per l’incentivazione complessiva di 2.500 MW eolici nel periodo 2015-2019, vedrebbe una diminuzione del costo degli incentivi.
Recentemente l’Anev ha pubblicato i dati sull’installato eolico del 2014, “che hanno mostrato un crollo drastico del settore, con conseguenze drammatiche sull’occupazione e sullo sviluppo” e ha chiesto “l’urgente emanazione del provvedimento per la disciplina dei nuovi incentivi post 2014. Un tale declino – conclude l’Anev – è ingiustificabile se paragonato ai risultati dello studio eLeMeNS, che mostrano chiaramente come con un impegno minino il settore potrebbe dare al Paese una spinta significativa per uscire dalla crisi”.