“In Campania sono a rischio 230 milioni di Fondi Ue contro l’inquinamento del Golfo. Un disastro per ambiente e occupazione. Il ministro Galletti intervenga subito”.
A dichiararlo è l’ex ministro, e attuale presidente della Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio.
“Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione”, dopo aver “esaminato i bandi di gara della Regione Campania per gli impianti di depurazione nell’ambito del ‘Grande progetto di risanamento dei Regi Lagni’ il 9 aprile scorso ha espresso il parere che i bandi in oggetto ‘non sono conformi alla normativa’”, dichiarandoli “fuori norma”. Ora, spiega l’ex ministro citando alcuni dati di Marevivo, “si rischia di perdere il finanziamento europeo, approvato nel 2008 dall’Ue con 230 milioni”.
“Le gare si sono già fatte e chiuse a inizio dicembre 2014 con la presentazione di 25 offerte per i 5 impianti di depurazione, presentate da 7 raggruppamenti di imprese di tutta Europa. A questo punto, se la Regione le annulla o se andrà avanti comunque ci si potrebbe attendere una miriade di ricorsi e di opposizioni giudiziarie”. La denuncia si estende anche al disinquinamento del fiume Sarno, “dove ancora molti scarichi non sono allacciati ai nuovi depuratori”, il Porto di Napoli “dove si riversano ben 17 alvei dal territorio comunale provenienti dalle spalle del Porto”, e sono “ancora fermi gli impianti di depurazione di Punta Gradelle (Sorrento), Procida, Ischia”.
“Rivolgo un appello urgente al ministro Galletti perché intervenga immediatamente nel caso anche commissariando gli uffici che si sono rivelati inadeguati”, conclude Pecoraro Scanio.