Ambiente, Turismo e Lavoro le priorità: le 5 domande sull’ambiente ai neoeletti

Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura, nei giorni scorsi ha lanciato sull’agenzia di stampa AdnKronos alcuni temi specifici sull’Ambiente, argomento del tutto trascurato nella campagna elettorale e Ambiente quotidiano ne ha ricavato 5 domande poste ai candidati su cui ha raccolto anche la condivisione dei presidenti nazionali di Marevivo e Lipu, Rosalba Giugni e Fulvio Mamone e del direttore dell’Ufficio Europeo dell’economista Jeremy Rifkin, Angelo Consoli.

Ora abbiamo deciso di rilanciare queste cinque domande a tutti i consiglieri neoeletti chiedendo anche qualche ulteriore elemento di valutazione all’on Pecoraro Scanio che è ora presidente della fondazione Univerde e docente di turismo sostenibile alle Università di Milano Bicocca e Roma TorVergata.

Mentre il dibattito resta monopolizzato dal delicato tema dell’eleggibilità del presidente neoeletto , Ambiente Quotidiano vuole affrontare le emergenze ambientali e sociali della Campania. Quali temi Lei porrebbe?

I cinque punti che avete sintetizzati sono già temi importanti perché comprendono e emergenze come l’inquinamento dei nostri mari o le terra dei fuochi. Se si evita di perdere oltre 200 milioni di euro di fondi UE per disinquinare il Golfo questo sarebbe utile per dare lavoro , migliorare la qualità della vita dei cittadini e rilanciare il turismo. Lavoro, Ambiente e Turismo sono priorità perché avere aria, acque e cibi sani è un elemento base per tutti, ma poi proprio un turismo sostenibile potrebbe generare molti posti di lavoro anche in tempi relativamente brevi.
Napoli e la Campania godono di una grande notorietà mondiale ma raccolgono meno turisti di una regione come il Trentino. Potremmo puntare a raddoppiare nei prossimi anni gli arrivi e i soggiorni nella nostra regione .
Poi ci sono le grandi potenzialità delle energie rinnovabili ,dell’agricoltura e dell’artigianato di qualità. Si tratta di sostenere le innovazioni e di prendere di petto emergenze vecchie di anni.

Secondo Lei il nuovo consiglio regionale potrà dare risposte più ecologiste ?

Il nuovo consiglio vede il rientro di un eletto dei Verdi e il debutto di ben 7 consiglieri del M5S che è certamente un movimento ecologista . Spero che anche nelle altre liste ci siano eletti che colgano la necessità di una riconversione ecologica e che su temi concreti come un strategia ZeroWaste o l’Acqua pubblica si possano realizzare azioni in sintonia con comitati, sindaci e associazioni che operano attivamente ed anche con imprese e professionisti che già stanno costruendo quella economia della terza rivoluzione industriale .

Chi le piacerebbe come assessore all’Ambiente?

Credo che serva non tanto un assessore ma una politica organica che utilizzi tutte le risorse europee in chiave di Sostenibilità. Quindi in agricoltura ,nella ricerca, nel turismo ,nell’industria ,nella formazione.
E poi, come avete ben riassunto nei 5 punti, la Regione deve agire per difendere e potenziare il corpo forestale dello Stato che è stato indispensabile nell’azione di contrasto alle Ecomafie nella terra dei fuochi. Anzi occorre accorpare al Cfs anche le polizie provinciali. Servono leggi e azioni a difesa del territorio ma senza controlli efficaci la tutela ambientale non funziona.