Efficienza Energetica

Ecobonus: quali prospettive per l’efficienza energetica negli edifici

Sono 14 milioni gli italiani che ad oggi vivono in condomini che necessitano di opere di miglioramento dell’efficienza energetica.

Cosa ci riserva il sistema futuro degli incentivi?

Energy cities, smart cities ed energie rinnovabili hanno in comune un piacevolissimo “effetto” collaterale: il risparmio energetico ed economico che direttamente passa dalla bolletta alle proprie tasche, da una parte come cittadini con meno imposte e tasse da pagare, e dall’altra come diretti beneficiari di questo circolo virtuoso.

Allora perché sono circa 14 milioni gli italiani che ad oggi vivono in condomini che necessitano opere di miglioramento dell’efficienza energetica? A rispondere è l’Architetto Mario Nocera, che lavora per l’Enea, vero esperto nel settore del risparmio energetico tramite ristrutturazione e progettazione, il quale nel prossimo autunno sarà anche relatore di una interessante conferenza dove si tratteranno proprio le criticità legate ai lavori nei condomini stessi.

In particolare secondo Nocera, la principale causa di questo “blocco” non è imputabile tanto alla mancanza di prestiti agevolati – che di fatto ci sono-, o all’assenza di un sistema di detrazioni ed incentivi, – presenti su ben quattro piani diversi (detrazioni del 50%, come ecobonus del 65% , conto termico e TEE – Titoli di Efficienza Energetica).

Come primo passaggio c’è quello fondamentale dell’informazione soprattutto agli amministratori condominiali e ai progettisti, che non sempre sanno come muoversi in campo finanziario, per sfruttare pienamente le varie possibilità esistenti .

Inoltre Nocera azzarda, nel corso della lunga intervista che ha un po anticipato il contenuto di una parte del suo futuro intervento, una previsione abbastanza rosea per il futuro del sistema di detrazioni, facendo notare che nell’ambito dell’efficienza energetica, trattandosi di un tema centrale e fortemente voluto dalla Ue, e considerati i numerosi rinnovi dell’ecobonus, non bisogna temere di perdere il “risparmio” del 65%.