No Inceneritori: la Regione Campania come Pecoraro Scanio ?

Nel dicembre 2007 il prefetto di Napoli  Alessandro Pansa, commissario di governo per l’emergenza rifiuti, approvò d’intesa con il ministero dell’Ambiente il nuovo piano rifiuti della Campania.

Quel piano puntava sulla raccolta differenziata e bloccava la corsa alla moltiplicazione degli inceneritori.

Pochi giorni dopo, agli inizi del 2008, Napoli e provincia finivano sommerse dai rifiuti. Sotto la pressione della nuova emergenza a metà gennaio del 2008 un decreto del governo scavalcando il ministero dell’Ambiente riproponeva di bruciare i rifiuti con la costruzione di nuovi impianti.
L’attacco contro l’allora ministro Pecoraro Scanio fu largo e violento. Solo Beppe Grillo tuonò dal blog in sua difesa definendolo il “Pecoraro Espiatorio”.

Oggi Pecoraro Scanio insegna Turismo e Sostenibilità nelle università di Milano e Roma ma è anche impegnato in varie campagne come quella No Triv e quella per iscrivere l’Arte dei pizzaiuoli napoletani nella lista UNESCO. Non parla volentieri del tema rifiuti ma siamo riusciti a raggiungerlo telefonicamente mentre sta visitando un’area archeologica Minoica a Creta.

L’intervista rilasciata da Pecoraro Scanio a NapoliToday:

Professore ha saputo che alla vigilia di ferragosto la nuova giunta campana ha varato le nuove linee guida sui rifiuti che escludono, dopo anni, nuovi inceneritori riprendendo sostanzialmente le Sue indicazioni del 2007?
Ho letto qualcosa sul web e me ne aveva accennato il nuovo assessore all’ambiente Fulvio Bonavitacola quando é venuto ad una mia iniziativa al circolo canottieri Napoli contro le trivellazioni petrolifere. Purtroppo la spregiudicata lobby  dell’incenerimento ci ha fatto perdere anni. Già ad Aprile 2007 insieme a Gino Nicolais presentammo delle linee guida sul modello delle direttive europee che indicavano gli inceneritori come tecnologia assolutamente residuale. Già puntavo a quella strategia “zero waste ” oggi sempre più ripresa dai comuni della rete Rifiuti Zero e da movimenti come Territorio Zero di Consoli e De Santoli e dal M5S.

Perché non vi dettero retta?
Perché ci sono grossi interessi dietro la costruzione e gestione degli inceneritori come pure delle discariche mentre riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti é un’attività diffusa che non ha lobby. Basti pensare allo scandalo dei cip6, un incentivo vietato dalla UE con cui i soldi delle rinnovabili furono dirottati per bruciare rifiuti. La Mia Azione per abolirlo mi provocò una violenta campagna di stampa denigratoria e non solo. Sono stato un po’ ingenuo a pensare che facendo ciò che era giusto e utile al mio Paese  avrei avuto l’appoggio dei miei alleati e dei media.

Anche ora mentre De Luca e Bonavitacola dicono stop inceneritori il governo approva un decreto attuativo dello sblocca Italia in cui propone 12 inceneritori di cui uno in Campania.
Lo Sblocca  Italia contiene norme per  trivellazioni, inceneritori e altro  che paiono scritte da tutte le lobby nemiche dell’ambiente che io avevo messo all’angolo e che ottennero da Veltroni l’esclusione dei Verdi e di rifondazione  dalla coalizione di centro sinistra  del 2008. É irrazionale oppure dettato da interessi di pochi  proporre nel 2015 di costruire inceneritori che saranno pronti tra anni mentre gli impianti già esistenti nel nord Italia e in Europa non sanno cosa bruciare perché la raccolta differenziata dove funziona rende sempre più inutili queste vecchie tecnologie. Sembra come quando pochi anni fa si proponeva di costruire centrali nucleari mentre si sapeva bene che la capacità produttiva delle centrali elettriche esistenti in Italia e la crescita delle rinnovabili garantivano molto più della domanda nazionale. Si voleva fare un regalo alle lobby del nucleare a spese del danaro pubblico e con enormi rischi ambientali . Li fermammo con un referendum e col voto degli italiani. Oggi tutti gli esperti di energia ci ringraziano di aver bloccato quella Follia e quello spreco. Anche questa moltiplicazione di inceneritori sarà fermata da ricorsi ,comitati e spero dalla fermezza dei governi regionali ed anche dei comuni come in questi anni ha fatto Napoli.

 Ma non crede che magari scoppierá una nuova crisi come quella del 2008 ?
Spero di no perché le inchieste della magistratura hanno già evidenziato il ruolo della camorra in molte azioni di quella emergenza che molti ritengono creata ad arte anche per abbattere quel governo Prodi che stava resistendo perfino alla compravendita di senatori e a varie macchine del fango. Ma certo occorre che Regione e Comuni, a partire da Napoli che in questi anni ha bloccato nuovi inceneritori,  siano determinati e non sottovalutino l’aggressività degli interessi che da anni si muovono in questo settore .Ma oggi il gioco è più scoperto e anche i movimenti e il  web possono aiutare a far chiarezza. E poi confido nel M5S che è sempre stato per “Rifiuti Zero” e in Beppe Grillo che già nel gennaio 2008 denunciò l’aggressione contro di me perché avevo osato contestare da ministro le lobby dei rifiuti.