DDL concorrenza su contributo ambientale: “Chi rischia di più è il sud”

“Il testo del ddl concorrenza approdato in aula alla Camera presenta profili di criticità relativamente alla disposizione inerente il contributo ambientale dei produttori”.

Così Filippo Bernocchi, Delegato ANCI a Energia e Rifiuti, commenta il testo del ddl concorrenza trasmesso dalle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive all’aula della Camera.

“La norma inserita sospende il pagamento del contributo ambientale già a partire dal riconoscimento del progetto autonomo su base documentale, senza attendere il provvedimento definitivo sul funzionamento del sistema e la relativa comunicazione al Conai, determinando così, di fatto, da subito un depauperamento del contributo ambientale che ricordiamo finanzia gli obblighi dei produttori di riciclaggio, recupero, raccolta e ritiro degli imballaggi e l’incertezza dei tempi di chiusura del procedimento”.

“Nulla è detto poi – prosegue Bernocchi – sul ripristino dei fondi stessi in caso di esito negativo di verifica del sistema autonomo, che comunque non sarebbero versati nel periodo transitorio che precede l’effettivo recesso, determinando così un disequilibrio del sistema che metterebbe in discussione l’effettivo riciclo delle filiere interessate sottraendo risorse ai Comuni. Il rischio per i Comuni italiani è di perdere nell’immediato alcune centinaia di milioni di euro rischiando di far entrare in crisi tutto il sistema di raccolta differenziata”.

“La misura approvata infine – continua il Delegato Bernocchi – congela risorse destinate a finalità ambientali ed alle amministrazioni a prescindere dall’esito del progetto presentato, in ciò prestandosi ampiamente a fini strumentali che consentono risparmi immediati per i produttori a fronte di verifiche future e dei loro obblighi, che resterebbero comunque a carico del sistema”.

“Chi rischia di più – conclude Bernocchi – in questo momento è il Sud, che al 2020 sarà sicuramente foriero di una procedura di infrazione per il mancato raggiungimento del 50% di avvio a riciclo, previsto dalla direttiva europea”.

“E’ pertanto necessario – chiosa il Delegato – che il Governo affronti tutta la materia dei consorzi e della responsabilità del produttore in maniera organica e che si intervenga, da subito, sulla disposizione già in questo ramo del Parlamento”.