Olio extra vergine d’Oliva: quale comprare?

Quale olio d’oliva extra vergine comprare?

Altroconsumo ha stilato una graduatoria dei migliori oli extra vergine d’oliva attualmente in commercio in Italia, seguendo una serie di parametri.

Al primo posto Monini – Bios Olio Extra Vergine di Oliva da Agricoltura Biologica Italia a pari merito, con Agride – Elogio Olio Extra Vergine di Oliva 100% Italiano, Monini – Olio Extra Vergine di Oliva Classico.

Olio extravergine di oliva: il condimento per eccellenza della dieta mediterranea, il più utilizzato sulle tavole degli italiani. È il prodotto delle olive colte e spremute, senza nessun processo o aggiunta di sostanze chimiche. Gli unici trattamenti praticati – di tipo meccanico – sono il lavaggio, la frangitura, l’estrazione dell’olio (per pressione o centrifugazione) e la filtrazione.

Da dove viene.

Nel caso dell’olio extravergine, ma anche del vergine di oliva, l’indicazione di origine in etichetta è obbligatoria. Può essere indicato lo Stato da cui arriva il prodotto (es. “Italia”) o, anche e più genericamente, “Unione Europea” se si tratta di un Paese membro. L’indicazione di origine si riferisce alla zona nella quale le olive sono state raccolte e in cui si trova il frantoio dove è stato estratto l’olio. Nel caso in cui si tratti di due paesi diversi, entrambi vanno riportati sull’etichetta.

Come conservarlo.

L’esposizione all’aria, alla luce e al calore sono nemici dell’olio che, infatti, è facilmente soggetto a fenomeni di ossidazione. Segui alcuni piccoli accorgimenti:

  • conserva l’olio in un luogo fresco e asciutto, al riparo da luce e fonti di calore;
  • prediligi contenitori in acciaio inox (le classiche latte) oppure in vetro scuro;
  • evita oliere trasparenti e aperte, anzi chiudi sempre la bottiglia per non far entrare aria.

Quanti tipi.

Oltre all’olio extravergine di oliva, che è il prodotto di categoria superiore, contraddistinto da aroma e sapore molto intensi e da un’acidità non superiore allo 0,8%, esistono di altri tipi di olio in commercio, ognuno con diverse caratteristiche chimico-fisiche:

  • olio di oliva vergine: è ottenuto unicamente mediante procedimenti meccanici, come nel caso dell’olio extravergine. Le sue caratteristiche organolettiche (odore e sapore) sono, però, leggermente inferiori. La sua acidità non deve essere superiore a 2,0%;
  • olio di oliva: in questo caso vengono praticati dei trattamenti chimico-fisici; infatti si tratta di una miscela di olio di oliva vergine e olio di oliva raffinato, cioè sottoposto a queste procedure per eliminare colori, odori e sapori anomali. È un olio più economico, dal gusto meno intenso. La sua acidità deve essere inferiore a 1,0%;
  • olio di sansa di oliva: è una miscela di oli vergini di oliva e oli raffinati, estratti – attraverso solventi – dalla sansa di olive (la pasta che resta dopo l’estrazione meccanica dell’olio). La sua acidità deve essere inferiore a 1,0%.

Campioni in laboratorio.

Sono 21 i campioni di olio extravergine di oliva analizzati. I test che abbiamo effettuato si basano su una lunga serie di analisi chimiche e fisiche previste dalla normativa europea, così come la valutazione organolettica (di odore e sapore), che è stata realizzata da un panel di assaggiatori esperti.

Le nostre analisi.

Per valutare la qualità dei nostri oli extravergini di oliva abbiamo preso in considerazione diversi parametri:

  • acidità: tende ad aumentare soprattutto se le olive da cui è stato ottenuto l’olio non erano in perfette condizioni;
    numero di perossidi: misura lo stato di ossidazione dell’olio;
  • analisi spettrofotometrica nell’UV: valuta l’assorbimento dei raggi ultravioletti e fornisce informazioni utili sullo stato di conservazione dell’olio;
  • rapporto tra Pirofeofitina A e Feofitine A+A’: pur non essendo previsto dalla legge, può fornire anch’esso indicazioni sullo stato di conservazione dell’olio;
  • determinazione degli alchil esteri etilici degli acidi grassi: è un parametro recentemente introdotto per la valutazione delle caratteristiche di qualità degli oli extravergini di oliva e ci serve per valutare la qualità delle olive di partenza;
  • valutazione organolettica: condotta da un panel di assaggiatori esperti e servita per verificare la conformità dei prodotti alle caratteristiche dell’olio extravergine valutandone pregi e difetti dal punto di vista dell’olfatto e del gusto;
  • presenza di idrocarburi policiclici aromatici: sono sostanze inquinanti dell’aria che possono depositarsi sulle olive e ritrovarsi, dunque, nell’olio solventi alogenati, come residui di un’eventuale estrazione chimica dell’olio.

Sono diverse, inoltre, le altre analisi chimiche condotte e previste dalla normativa europea per controllare che l’olio extravergine non sia stato contraffatto, cioè miscelato con oli diversi o oli d’oliva raffinati.

Per leggere la graduatoria completa con i punteggi relativi: www.altroconsumo.it/confronta-scegli/alimentazione/prodotti-alimentari/olio-doliva