Giobbe Covatta portavoce dei Verdi, Pecoraro: “Da oltre 10 anni sostiene le campagne verdi”

A Chianciano, dove nel 2001 Pecoraro Scanio fu eletto presidente dei Verdi i delegati di quello che resta del Sole che ride, dopo le fuoriuscite verso Sel e i tentativi falliti con Ingroia e Green Italia, è stata reintrodotta la figura del portavoce unico, superando il doppio portavoce uomo-donna, nominando il comico Giobbe Covatta.

Era la primavera 2006 quando proprio Pecoraro Scanio convinse Giobbe Covatta a candidarsi per le comunali di Roma e Napoli nelle liste dei Verdi per La Pace , il simbolo eco pacifista scelto dal futuro ministro dell’ambiente e che avrebbe portato tra il 2001 e il 2008 i Verdi alla loro maggiore capacità di influenza nelle leggi e nel governo del Paese con le finanziarie più verdi della storia d’Italia, il conto energia su Solare, la conferenza sul clima, consulenti del calibro di Rifkin, Rubbia, Rodotà, Zanotelli, Amendola, De Masi, Tozzi, al ministero dell’Ambiente. E proprio Covatta fu uno dei testimonial della campagna delle politiche 2006 per poi divenire consigliere per l’Eco-cooperazione internazionale al ministero nel 2007.

Dopo le difficili esperienze elettorali degli ultimi anni i delegati del congresso di Chianciano sono tornati a quel testimonial del 2006 nominandolo portavoce nazionale.

Abbiamo voluto sentire proprio Pecoraro Scanio, oggi presidente della fondazione Univerde e professore all’Università Bicocca di Milano e TorVergata di Roma, in questi giorni a Londra per una conferenza della Camera di Commercio In Uk dove ha incontrato tra gli altri proprio l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi .

Professore Lei aveva già puntato oltre 10 anni fa sui comici impegnati per l’ambiente. Prima Grillo nel 2003/2004 poi Covatta. Una premonizione?

Quando divenni presidente dei Verdi ereditai un movimento stremato dai litigi interni e precipitato sotto il 2%. Ovviamente quando rilanciai il sole che ride puntai non solo a integrare l’ impegno ecologista con quello per la pace e la solidarietà a programmi efficaci e radicamento sul territorio ma riuscii anche a coinvolgere molte personalità. Tra le quali nel 2003 Beppe Grillo che ci aiutò nel referendum contro l’elettrosmog e anche Giobbe. Ma va ricordato che coinvolsi anche Rifkin, Rubbia e tanti altri. Quindi non avevo puntato solo sui comici.

Che giudizio da della scelta dei Verdi di eleggere Giobbe Covatta a guidarli? Lo ha sentito?

Io stimo Giobbe, lo scelsi nel 2006 come testimonial e capolista alle comunali di Roma e Napoli, poi anche come mio consigliere al ministero dell’ambiente. Sono anni che è impegnato su temi sociali e verdi e continuo a vederlo con affetto. Proprio a Marzo scorso abbiamo fatto insieme un’iniziativa a Genova in occasione di un evento di Slow Food per sostenere una delle campagne della fondazione Univerde “Mediterraneo da remare No Triv”. Sono ben contento che diventi portavoce dei Verdi, era un’idea già lanciata qualche anno fa proprio dai Verdi delle Marche. Mi hanno chiamato passandomelo a telefono e gli ho fatto i miei auguri. Sarei andato a sostenerlo anche al congresso ma sono a Londra per un’impegno già preso da molto tempo.

Ma Lei non pensa proprio ad un Suo nuovo impegno diretto nei Verdi? Ormai appare evidente che proprio le leggi da Lei promosse come la riforma dell’agricoltura, il No agli OGM , il conto energia per il solare , l’ecobonus. Sono riconosciute anche dai suoi detrattori di un tempo come scelte giuste e tutti hanno abbracciato la Green Economy.

Sono contento di ricevere tanti attestati di stima ed anche finalmente un pò di scuse. Gli attacchi e le calunnie montati dalle lobby e le miserie umane mi hanno addolorato ma non ho mai smesso il mio impegno politico.
Per farlo non c’è bisogno di incarichi istituzionali, quelli devono essere un mezzo non un fine. E le campagne che sto portando avanti di questi ultimi anni per difendere le rinnovabili o per bloccare le trivellazioni petrolifere, per salvare l’isola di Budelli e per la difesa del Made in Italy raccogliendo centinaia di migliaia di firme su web e nelle strade sono tutte azioni politiche nel senso più limpido della parola.
Negli ultimi tempi trovo sempre più chi mi sollecita ad un impegno diretto per vecchi o nuovi partiti ma in questo periodo partecipo solo a comitato scientifici o culturali perché credo utile lavorare per una rete ben più vasta di movimenti, associazioni, professionisti e imprese ma anche blogger, ricercatori e innovatori che sviluppino nella società una vera riconversione ecologica sul modello della terza rivoluzione industriale. Guardo con interesse al lavoro che potrà fare Giobbe e a lui ho assicurato un sincero aiuto e spero che questo possa valere anche per le personalità che in questi anni stanno collaborando alle iniziative civiche ed ecologiste che porto avanti.

E in merito al referendum contro le trivellazioni petrolifere che Lei ha promosso con il comitato no Triv coinvolgendo ben 10 consigli regionali pensa si arriverà al voto?
Sono ben 6 i quesiti proposti e ritengo che la Corte Costituzionale non potrà bocciarli e quindi dobbiamo lavorare perché si voti il referendum con le amministrative di primavera. In epoca di tagli alle spese sarebbe indecente se il governo sprecasse danaro per un voto separato sul referendum con il solo obiettivo di far mancare in quorum. Gli italiani devono poter scegliere tra le perforazioni petrolifere a mare e nelle campagne e le vere rinnovabili sostenibili per cui mi batto proprio da quando negli anni 80 fondammo i Verdi dandogli in Italia il simbolo del sole in alternativa al nucleare. Partimmo non alla ricerca di seggi in parlamento ma per cambiare la politica energetica e industriale,a partire dalla qualità della vita nelle nostre città. Gli incarichi istituzionali non sono un valore in se ma devono servire per realizzare le proprie idee. Ora il referendum è un’occasione concreta di cambiare le scelte fossili del governo e se riusciremo ad Informare i cittadini in modo chiaro sono certo che potremo replicare il successo del 2011 su nucleare e acqua pubblica.