L’Italia baratta con Malta i profughi in cambio di petrolio?

“Quali sono i patti tra Italia e Malta nella gestione dei migranti e delle trivellazioni offshore dei giacimenti di petrolio al largo della Sicilia? Mi aspetto che il governo smentisca categoricamente di aver barattato vite umane per petrolio”.

Così  Mirko Busto, deputato 5 Stelle, membro della Commissione Ambiente, presenta l’interrogazione depositata ieri, per chiarire le voci di corridoio riguardanti un presunto patto informale per consentire all’Italia di trivellare le zone al largo della Sicilia in cambio dell’accoglienza dei migranti diretti a Malta.

Il caso è saltato fuori già lo scorso settembre su ilGiornale.it, che ha riportato in un articolo, le  dichiarazioni rilasciate da una fonte maltese sul fatto che i centri di accoglienza dell’isola raccolgono sempre meno migranti in vista dell’accordo segreto e ufficioso con Roma per far sbarcare i migranti in Italia e non più su Malta, per ottenere in cambio l’autorizzazione alle trivellazioni off shore dei giacimenti petroliferi al largo della Sicilia, che si sovrappongono alla zona di interesse maltese. “Il Governo Renzi deve una risposta al popolo italiano dopo le dichiarazioni riportate dalla stampa italiana e internazionale in tal senso – dichiara in una nota il deputato 5 Stelle Mirko Busto.

“Con un’emergenza migranti ogni giorno più drammatica, da più fonti, nazionali e internazionali, giungono notizie inaudite – continua Busto – attualmente i centri dell’isola dei Cavalieri, nonostante la sua posizione e la sua area di ricerca e soccorso si estenda su 250mila chilometri quadrati fra la Sicilia, la Libia e la Grecia, sono praticamente vuoti e le loro navi ferme al porto. Cosa significa questo? Che ogni barcone che passa nell’area di interesse maltese viene recuperato da navi italiane ed europee e attraccato sul nostro territorio. Territorio ormai incapace di fornire qualsiasi forma di accoglienza e adeguata assistenza a un numero sempre maggiore di migranti”.

Un Governo che baratta vite umane per petrolio, un Governo che mette a rischio il proprio Paese per gli interessi di pochi, un Governo che si ostina a puntare sull’energia fossile a scapito del benessere, della salute e dell’ambiente in cui viviamo è un Governo che non merita di rappresentare il suo popolo. Se quanto riportato rispondesse al vero – conclude Busto – ci sarebbe un ennesimo, enorme, motivo per andare a votare il 17 aprile al referendum non solo per dire no alle trivelle bensì per dire basta a un Governo che è fossile nel cervello”.