Referendum trivelle: tutto quello che c’è da sapere sul voto

Domenica 17 aprile, dalle ore 7 alle ore 23, in tutta Italia si apriranno le urne per lo svolgimento del referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare, che nello specifico prevede la cancellazione – mediante un unico quesito – dell’articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 numero 152 (Norme in materia ambientale).

Il corpo elettorale, composto da tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età, è pari complessivamente a 46.887.562; a questi vanno aggiunti 3.898.778 elettori residenti all’estero, che però dovranno esprimere il proprio voto per corrispondenza. Al voto potranno partecipare anche gli italiani residenti temporaneamente all’estero – come gli studenti Erasmus – che tuttavia devono aver inviato entro il 25 febbraio una richiesta al proprio Comune di residenza per ricevere il plico con la scheda.

A partire dalle ore 23 inizierà lo scrutinio dei voti. I dati sull’affluenza verranno resi noti dal Viminale alle ore 12, 19 e 23. Affinché la proposta soggetta a referendum sia approvata occorre che vada a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto e che la maggioranza dei votanti si esprima con un “Sì”.

Sulla scheda elettorale è riportato il seguente quesito: «Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?».

Voluto da nove regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto) che temono per conseguenze sull’ambiente e sul turismo, il quesito chiede di scegliere se abrogare la norma, introdotta con l’ultima legge di Stabilità, che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio, entro le 12 miglia marine dalla costa, senza limiti di tempo alla durata delle concessioni, cioè sino all’esaurimento del giacimento.