LA MONTAGNA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Il mondo della montagna ha reagito all’emergenza con idee, strategie e solidarietà. È questo quello che emerge dalla pagine del numero di maggio della rivista del Cai Montagne360, dedicato al futuro delle Terre alte ai tempi del coronavirus. Il mensile arriverà nelle edicole e nelle case dei soci nei prossimi giorni sul sito www.cai.it, come è già avvenuto per la pubblicazione di aprile. Una scelta da parte del Club alpino italiano per sostenere tutti gli amanti della montagna in questo periodo difficile in cui dobbiamo responsabilmente restare a casa.

«Le comunità montane sono riuscite a gestire l’emergenza causata dal Coronavirus con grande senso di responsabilità. Nella maggior parte dei casi hanno chiuso le attività economiche prima delle ordinanze, hanno organizzato servizi di prossimità, hanno respinto – laddove è stato possibile – le occasioni di contagio», scrive il direttore Luca Calzolari, che però avverte: «ancora non sappiamo come reagirà la già fragile economia di montagna. Magari saprà anche reinventarsi. Per il momento, quindi, ci limiteremo alla narrazione delle prime settimane d’emergenza. Non abbiamo voluto raccontare solo come ha reagito la montagna, ma anche com’è la vita in montagna. Abbiamo raccolto visioni, narrazioni, testimonianze».

Entrando nel vivo del numero, nell’intervista al virologo Fabrizio Pregliasco scopriamo come un organismo così piccolo possa essere tanto pericoloso. Pregliasco sottolinea che la sua diffusione è stata facilitata dalla perdita di natura e dalla distruzione degli ecosistemi causata dall’uomo.I sindaci di una serie di Comuni montani (da Nord a Sud) hanno invece raccontato la loro resistenza, anche di fronte al virus che ha fatto emergere nuove e vecchie criticità: dalla banda larga alle reti di prossimità, fino ad arrivare ai sostegni economici per chi fa vivere e fa impresa nelle Terre alte. Una resistenza raccontata anche nel contributo sulla montagna che lavora, con campi e animali accuditi tutti i giorni, in un silenzio quasi irreale.

Altro focus strettamente legato all’attualità è quello relativo alle problematiche ambientali. Come viene evidenziato su questo numero, se da una parte c’è stata una netta riduzione delle emissioni inquinanti e dei gas serra, di contro il tema è scomparso dai dibattiti e dalle discussioni.Spazio poi ai consigli su come tenersi in forma restando a casa, alla montagnaterapia che non si è fermata grazie alle nuove tecnologie, fino ad arrivare ai rifugi, tra la scelta etica di molti gestori di chiudere prima dei decreti governativi e le prospettive future. E ancora: l’appello di un soccorritore a restare a casa, un’altra scelta responsabile perché molti volontari del Cnsas sono attualmente impegnati a salvare vite in corsia; il racconto dell’allenamento domestico di quattro top climber come Stefano Ghisolfi, Stefano Carnati, Laura Rogora e Angelika Rainer; il contributo del Premio Strega Paolo Cognetti («anche l’isolamento può essere un’avventura da sperimentare e da vivere, così come la capacità di aspettare è una lezione preziosa della montagna. Che, nel frattempo, si è liberata di noi»), quello dello scrittore Enrico Brizzi («per poter risorgere ci vuole dignità, quella che oggi viene chiamata resilienza: e nessuno può pensare di salvarsi da solo») e quello della scrittrice e guida alpina Anna Torretta. Infine un articolo su come sono stati raccontati il coronavirus e l’attesa che tutti stiamo vivendo, tra contraddizioni e narrazioni fuori luogo, ma anche una buona comunicazione che ha dato libero sfogo alla creatività.

Completano il numero di maggio il racconto della Antartic Expedition 2020 targata Cai e Cnr, che ha visto protagonisti gli accademici Gian Luca Cavalli, Manrico Dell’Agnola e Marcello Sanguineti, e tre storie di montagna firmate da Nelson Bova (sulla comunità degli elfi dell’Appennino tosco-emiliano), Guido Andruetto (su una famiglia ai piedi del Monte Bianco che ha fatto la storia dell’alpinismo, la Grivel) e Giuliano Dal Mas (sulla leggenda delle forze misteriose dei Monti del Sole).