Milano, Roma e Torino le più inquinate d’Italia

Edifici smart: l’inquinamento peggiora in Italia

A fare il punto della situazione è la Silvi Costruzioni Edili che tra i clienti, oltre a committenti pubblici ed istituzionali, annovera importanti committenti privati e Fondi Immobiliari per i quali ha realizzato “strip out” e ristrutturazioni globali di particolare importanza, come quella del Centro Direzionale AGIP di Roma.

Facendo riferimento alle rilevazioni di TomTom basate sui tempi medi di percorrenza nelle ore di punta in ben 389 città in 56 Paesi di 6 continenti, Silvi Costruzioni Edili ha stilato una Top 8 del traffico e dell’inquinamento in Europa, che vede purtroppo anche tre delle nostre città in graduatoria: nel capoluogo lombardo ci vogliono 27 minuti e 30 secondi per percorrere 10 chilometri e poco meno a Roma ( 25 minuti e 40 secondi) ed a Torino (25 minuti).

Milano è un cantiere seriale in cui la Città si rinnova continuamente, aggravando però la situazione della viabilità e dell’inquinamento in un contesto urbano in cui mancano perfino gli spazi per piantumare alberi, circostanza che nell’ambito del “Piano di forestazione urbana” ha portato Milano ad essere esclusa dall’assegnazione dei fondi del PNRR.

«Il problema è che mentre l’Ue spinge verso mobilità ed edifici ad emissioni zero, paradossalmente aumenta il traffico nelle nostre città in un settore, quello dei trasporti, che è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa, mentre gli edifici ne producono un altro 36%» sottolinea Gianni Silvi, CEO di Silvi Costruzioni Edili.

«Insomma da trasporti ed edifici proviene il 66% delle emissioni, ma nelle grandi città la percentuale sale all’80%».

Nella Città della Madonnina, poi, la situazione del traffico è drammatica: la velocità media nell’ora di punta è di 18 chilometri all’ora, una performance che fa conquistare il podio alla metropoli lombarda, dopo Londra che si colloca al primo posto in Europa con un tempo medio di ben 36 minuti e 20 secondi per percorrere 10 chilometri e Dublino dove un analogo tragitto si compie in 28 minuti e 30 secondi.

Nella Top 8 seguono poi Bucarest con 27 minuti e 20 secondi, Parigi con 26 minuti e 10 secondi e Roma dove le ampie ZTL, i continui lavori ed un Gran Raccordo Anulare sovraffollatissimo portano a 25 minuti e 40 secondi il tempo necessario per percorrere i consueti 10 chilometri di riferimento. Chiudono poi la classifica Bruxelles (25 minuti e 30 secondi) e quindi Torino (25 minuti), che è ottava in Europa ma che è anche la quindicesima città più trafficata al mondo secondo il TomTom Traffic Index.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima inoltre 13 milioni i decessi annui dovuti a cause ambientali che incidono direttamente sulla salute, con una previsione di 45 milioni di morti da qui ai prossimi 30 anni. Un numero che potrebbe salire a 100 milioni a considerare anche gli effetti indiretti legati all’aumento delle temperature, alle ondate di calore, agli incendi, alle alluvioni ed alle altre conseguenze dei gas ad effetto serra.

Un milione di tonnellate di emissioni hanno un «costo di mortalità» pari a ben 240 persone. A produrle bastano le emissioni annuali di 220 mila automobili oppure quelle di 35 aerei di linea.

Come uscirne? «Basta accelerare sui nuovi sistemi automatizzati di gestione del traffico basati su soluzioni di Intelligenza Artificiale e sugli edifici intelligenti» risponde Gianni Silvi, riferendosi in particolare alle tecnologie smart per costruire di fatto «edifici smart» in grado di ridurre gli sprechi e le emissioni.

«Di fatto, l’edilizia sta implementando prodotti e processi sempre più efficienti, riuscendo a coniugare le innovazioni tecnico-scientifiche con l’utilizzo di risorse naturali ed arrivando così a ridurre i consumi energetici e l’inquinamento e ad aumentare il benessere, come nel caso delle finestre in grado di svegliarci dolcemente autoregolando la loro opacità attraverso l’utilizzo di materiali cromogenici che mutano le loro caratteristiche ottiche in base alle condizioni climatiche esterne ed in funzione delle specifiche esigenze del sistema-edificio. Tant’è che già ad oggi esistono finestre che si autoriscaldano, che regolano la luce ed il calore e che riescono perfino a “catturare” la CO2».