Chioggia anticipa 7 milioni allo Stato per fermare l’invasione del sale: il caso che scuote il Veneto

Dopo vent’anni di attesa, il Comune scende in campo contro il cuneo salino

Chioggia, la “piccola Venezia”, è protagonista di una decisione senza precedenti: per salvare il suo territorio dalla salinizzazione crescente, l’amministrazione comunale ha scelto di anticipare oltre 7 milioni di euro allo Stato, per avviare i lavori di una barriera anti-sale attesa da oltre vent’anni.

Il progetto, ideato dopo la drammatica crisi idrica del 2003, è oggi più urgente che mai. A causa dei cambiamenti climatici, la risalita del cuneo salino lungo i fiumi Brenta e Bacchiglione si è quintuplicata negli ultimi decenni, raggiungendo anche i 18 chilometri nell’estate siccitosa del 2022.

Un’opera strategica, bloccata dalla burocrazia

La realizzazione della barriera anti intrusione salina è ritenuta strategica non solo per l’agricoltura, ma anche per la viabilità locale e il turismo. Eppure, l’opera è rimasta ferma per anni, tra modifiche progettuali, rincari delle materie prime e una burocrazia farraginosa.

Oggi il costo complessivo dell’intervento ha sfiorato i 30 milioni di euro, ben oltre i 15 milioni inizialmente previsti. A mancare all’appello sono circa 7,5 milioni, che il Comune di Chioggia ha deciso di anticipare, nella speranza che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) restituisca successivamente la somma.

“La risalita del cuneo salino non conosce rallentamenti” — ha ammonito Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue).

Un territorio a rischio: danni economici e ambientali

La salinizzazione dei suoli, spiegano da ANBI, comporta danni estesi:

  • Perdite di produzione agricola e calo dei redditi
  • Deprezzamento dei terreni rurali
  • Compromissione delle risorse idriche per l’irrigazione

Secondo Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, questa emergenza “impone scelte coraggiose” come quella intrapresa da Chioggia, evidenziando il peso insostenibile che una simile crisi ha ormai per i bilanci locali e per la sopravvivenza del territorio.

Una rete di enti per il salvataggio del territorio

Alla copertura del finanziamento per la barriera stanno già contribuendo:

  • Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste: € 13 milioni circa
  • Regione Veneto: quasi € 4 milioni
  • Consorzio di Bonifica Adige Euganeo: circa € 6,5 milioni
  • Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Triveneto: € 800.000
  • Comune di Chioggia: € 5,2 milioni (più l’anticipazione straordinaria)

La speranza è che l’opera, sostenuta anche da studi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, possa finalmente vedere la luce, ponendo un argine concreto all’avanzata del mare nella pianura veneta.