Energia: tutti ne parlano, pochi la capiscono

Gli italiani la vogliono più sostenibile, ma non si fidano delle aziende. E quasi nessuno cerca davvero di informarsi

L’energia è al centro dei pensieri degli italiani, ma fuori dai loro radar informativi. Il 62% degli intervistati si dice molto interessato al tema, ma solo poco più della metà – il 56,2% – si prende la briga di cercare informazioni su prodotti e servizi delle aziende del settore. È il gap più evidente emerso dalla nuova ricerca “Post-Invasion” 2024/2025 realizzata da Omnicom Public Relations Group, che ha analizzato percezione e reputazione in otto settori chiave dell’economia italiana.

Il comparto energetico è percepito come fondamentale: per il 77% degli italiani, le sue scelte influenzano direttamente la qualità della vita nel Paese e nel mondo. Eppure le aspettative restano disattese. A mancare è soprattutto la fiducia nelle aziende e nella loro capacità di comunicare in modo autentico, credibile e vicino alle persone. Solo il 44% del campione ritiene significativo il ruolo del top management nella narrazione pubblica, ma chi conosce di più il settore tende a valutarlo meglio. La relazione è semplice: più chiarezza, più reputazione.

Cresce invece la sensibilità ESG: in cima alle richieste ci sono l’impegno contro l’inquinamento (72%), l’attenzione all’impatto climatico (69,5%) e la trasparenza sugli effetti dei servizi per i clienti finali (68,3%). Temi ambientali che, pur suscitando forte interesse, non si traducono in attivismo: solo il 16,6% ha partecipato a manifestazioni o iniziative pubbliche legate all’energia, il dato più basso fra tutti i settori analizzati. Gli italiani sembrano più disillusi che disinteressati: vogliono aziende responsabili, non slogan o promesse. E soprattutto, pretendono azioni che si vedano e si tocchino.