La Pietra: «Così smontiamo le fake news e diamo più tutele a fauna, agricoltura e cacciatori»
Dopo mesi di attesa, la maggioranza ha depositato in Senato la proposta di revisione della storica Legge 157/92 sull’attività venatoria e la tutela della fauna selvatica. Il testo, frutto di un confronto tra i capigruppo dei partiti di governo e già condiviso con le amministrazioni competenti, è stato illustrato anche dal ministro Francesco Lollobrigida nel Consiglio dei ministri di ieri: un passaggio che, secondo il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra, «smentisce le fake news diffuse dalle opposizioni» e segna «un deciso passo avanti verso una legge migliore».
Il disegno di legge approda ora all’esame parlamentare con l’obiettivo dichiarato di coniugare la salvaguardia della biodiversità con le esigenze del mondo agricolo e dei cacciatori, rivedendo norme mai aggiornate da oltre trent’anni.
Cosa cambia (in sintesi)
- Tutela della fauna selvatica: revisione delle misure di conservazione e controllo, con particolare attenzione alle specie invasive e agli impatti sui raccolti.
- Supporto all’agricoltura: strumenti più rapidi per risarcire i danni causati dagli ungulati e per semplificare gli interventi di contenimento in aree critiche.
- Maggiore trasparenza: rafforzamento di monitoraggi scientifici, banca dati nazionale e consultazione di organi tecnici per le decisioni sulle specie cacciabili.
- Coinvolgimento del territorio: audizioni in Commissione e possibilità per associazioni ambientaliste e venatorie di proporre emendamenti.
Un percorso parlamentare aperto
La Pietra sottolinea che la scelta di presentare un testo “unitario” firmato dall’intera maggioranza serve ad «accelerare i lavori senza sottrarre alcuno spazio di confronto». Spetterà infatti alle Camere, «organo rappresentativo della volontà degli italiani», discutere, emendare e approvare la riforma.
Nei prossimi giorni la Commissione Agricoltura del Senato aprirà il calendario di audizioni. Il Governo punta a chiudere l’iter entro l’autunno, così da rendere operativa la nuova legge prima della prossima stagione venatoria.
«Nessun passo indietro – ribadisce il sottosegretario – ma un deciso passo avanti per garantire una normativa che difenda ambiente e settore primario, nel rispetto delle tradizioni venatorie».