Dighe gonfiabili in Maremma: la nuova frontiera dell’irrigazione sostenibile

Un progetto innovativo per adattarsi alla crisi climatica senza ostacolare le piene

L’innovazione arriva in Maremma per fronteggiare la sfida della crisi climatica. Nei canali di bonifica Padulino e Barbicato, ad Alberese, nel Grossetano, è stato installato un sistema di dighe gonfiabili in gomma flessibile: una tecnologia che consente di deviare l’acqua per uso irriguo durante la stagione agricola, senza creare barriere o rischi in caso di piena del fiume Ombrone.

Un modello di gestione idrica flessibile e sostenibile

Il funzionamento dell’impianto, spiega Valentina Chiarello, direttore dei lavori, è semplice e ingegnoso: l’acqua viene prelevata dal fiume Ombrone e convogliata in una rete di canali a cielo aperto grazie alle dighe mobili gonfiabili. Da qui i consorziati possono distribuirla ai propri terreni tramite pompe. Al termine della stagione irrigua, le barriere vengono sgonfiate e le pompe rimosse, garantendo la massima sicurezza idraulica.

Il progetto interessa la “Piana dell’Alberese”, un’area agricola di qualità adiacente al Parco Regionale della Maremma, gestita dal Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud. Le operazioni di collaudo termineranno entro fine dicembre, e già nella prossima stagione irrigua sarà possibile servire circa 400 ettari di terreni.

Tecnologia e resilienza climatica

“L’adattamento alla crisi climatica deve affrontare la complessità del fenomeno, unendo innovazione, manutenzione e cultura idrica”, ha dichiarato Francesco Vincenzi, presidente di ANBI, l’associazione nazionale dei consorzi per la gestione delle acque irrigue.
Secondo Massimo Gargano, direttore generale di ANBI, l’intervento in Maremma rappresenta “un esempio concreto del principio alla base del Piano Invasi: trattenere l’acqua quando c’è, per utilizzarla nei momenti di bisogno”.

Investimenti e prospettive future

Il progetto, del valore complessivo superiore a 1,1 milioni di euro, è stato finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito del Piano Straordinario per il settore idrico. Tuttavia, è ancora in corso la ricerca di ulteriori risorse per completare la realizzazione della terza diga mobile, la più grande, prevista sul canale Essiccatore principale dell’Alberese.

“Abbiamo presentato il progetto di miglioramento dell’impianto in un bando regionale e siamo in graduatoria. Ci auguriamo di ottenere il finanziamento nei primi mesi del 2026, così da completare i lavori entro la stagione 2027”, ha spiegato Federico Vanni, presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Sud.

Benefici anche per l’ambiente

Oltre a garantire un’irrigazione efficiente, il sistema contribuisce alla ricarica delle falde acquifere e al mantenimento dei livelli idrici nei canali, con ricadute positive per l’ecosistema del Parco della Maremma. “Abbiamo condiviso il progetto con il Parco – sottolinea Vincenzi – perché rappresenta anche un servizio ecosistemico di valore”.