L’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza fotografa un territorio sempre più connesso e attento ai rischi dell’innovazione
L’intelligenza artificiale corre veloce anche tra le piccole e medie imprese lombarde. Secondo l’indagine 2025 del Centro Studi Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, oltre una su due (54%) utilizza già sistemi basati su AI nella propria attività, con un incremento del 26% rispetto al 2023. Ma accanto all’entusiasmo per l’innovazione, emerge una richiesta chiara: più regole e supervisione umana.
«L’intelligenza artificiale generativa rappresenta un’opportunità senza precedenti, ma con rischi molto elevati» afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. «Proprio per questo la stragrande maggioranza delle imprese del terziario chiede più controllo e una regolamentazione a livello nazionale ed europeo».
L’AI come alleato, non come sostituto
Per il 59% degli imprenditori l’AI è considerata uno strumento complementare al lavoro umano, utile per affiancare e migliorare i processi. Solo l’8% la percepisce come sostitutiva del personale, mentre il 33% riconosce entrambe le caratteristiche.
Le aree di maggiore applicazione riguardano:
- Marketing e pubblicità (37%)
- Sviluppo e innovazione (17%)
- Analisi dati e business intelligence (15%)
- Gestione clienti (11%)
- Vendite (7%)
L’AI per informarsi: quarto canale più usato dagli imprenditori
L’uso di strumenti come ChatGPT, Gemini, Claude e Copilot cresce rapidamente: il 26% degli imprenditori li utilizza per informarsi, posizionandoli al quarto posto tra i canali più usati dopo quotidiani online e TV (entrambi 42%) e social network (36%).
Investimenti e consapevolezza in aumento
Il 55% delle imprese si dichiara già “abbastanza o molto informato” sull’AI e altrettante guardano con ottimismo alla sua espansione. Il 63% prevede di destinare fino al 30% dei propri investimenti all’intelligenza artificiale, mentre il 12% spingerà oltre il 50%.
Nonostante ciò, l’87% ritiene che la mancanza di competenze rappresenti un ostacolo alla piena adozione della tecnologia.
L’AI nella vita quotidiana
Anche tra i cittadini cresce la familiarità con l’intelligenza artificiale. Su 437 partecipanti privati al sondaggio, oltre la metà (54%) la utilizza nella vita quotidiana, soprattutto per svago e cultura (52%) e per il lavoro (50%). ChatGPT è l’applicazione più usata (62%), seguita da Gemini (21%) e Meta AI (18%).

