Cresce la nuova generazione di agricoltori digitali: più produttività, più innovazione e un futuro sostenibile per le campagne italiane
Torna la voglia di terra tra i giovani italiani. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, nel secondo trimestre del 2025 l’occupazione under 35 in agricoltura è cresciuta del 18% rispetto all’anno precedente. Un dato in netta controtendenza rispetto al calo del 2% registrato tra i giovani occupati negli altri settori, dall’industria ai servizi.
Dietro questi numeri non c’è solo un ritorno alle radici, ma una nuova idea di agricoltura, sempre più tecnologica, multifunzionale e connessa. I campi diventano laboratori di innovazione, dove le mansioni tradizionali si integrano con competenze digitali, sostenibilità e filiere corte.
Agricoltura 4.0: le nuove professioni della terra
Accanto a figure storiche come trattoristi, potatori o allevatori, si affermano oggi nuove professionalità ad alta specializzazione:
- Data analyst agricolo, che elabora i dati dei sensori per ottimizzare le rese;
- Specialista in agricoltura di precisione, che usa satelliti e GPS per ridurre sprechi;
- Prompt manager agronomico, che sfrutta l’intelligenza artificiale per prevedere condizioni climatiche e ottimizzare risorse;
- Esperti in IoT e blockchain, garanti di trasparenza e sicurezza nelle filiere;
- Consulenti per la sostenibilità e l’innovazione, impegnati nel diffondere tecnologie pulite e pratiche a basso impatto;
- Dronisti e project manager di filiera, protagonisti della mappatura e tracciabilità delle colture.
Una trasformazione che si riflette anche nei risultati: secondo la Rete Rurale Nazionale, la produttività media delle imprese agricole giovanili italiane è di 4.500 euro per ettaro, il doppio rispetto alla media europea.
Giovani imprese agricole: Sicilia, Puglia e Campania in testa
Sono circa 50.000 le aziende under 35 attive oggi nelle campagne italiane. Le regioni con la maggiore presenza sono Sicilia (6.100), Puglia (5.000) e Campania (4.800). Tuttavia, i giovani agricoltori devono ancora affrontare ostacoli importanti: difficoltà di accesso al credito, burocrazia, carenza di infrastrutture e soprattutto la scarsità di terreni disponibili.
Coldiretti lancia un appello all’Unione Europea: «Bisogna allentare la morsa di una burocrazia che frena gli insediamenti agricoli e limita la voglia di fare impresa», ha dichiarato il segretario generale Vincenzo Gesmundo.
Il presidente Ettore Prandini aggiunge: «I giovani stanno dimostrando che innovazione e passione possono trasformare l’agricoltura in un settore d’avanguardia. Dobbiamo sostenerli garantendo condizioni eque e prospettive di reddito sostenibili».
E per il 73% degli italiani – secondo il rapporto Coldiretti/Censis 2025 – l’agricoltura è oggi un settore pieno di opportunità di lavoro e crescita personale, grazie alla valorizzazione delle tipicità locali e alla spinta verso un modello economico più sostenibile.

