L’Italia è un paese di spreconi?
Ogni settimana una famiglia getta 7 euro nella spazzatura sotto forma di spreco di cibo con un’incidenza dello 0.5 % sul Pil. Ogni anno lo spreco alimentare domestico costa agli italiani 8,7 miliardi di euro che si traduce nello spreco settimanale medio di circa 213 grammi di cibo gettato perché andato a male.
Sono dati del Rapporto 2013 sullo spreco domestico realizzato da Knowledge for EXPO, il nuovo Osservatorio di SWG e Last Minute Market, con l’apporto dell’Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher.
Ciononostante, il Rapporto 2013 sullo spreco domestico ha rilevato una controtendenza importante nella sensibilità e nell’attenzione degli italiani intorno al tema degli sprechi.
Infatti, il 90% degli italiani considera molto o abbastanza grave lo spreco alimentare, il 78% si dichiara preoccupato da questo problema, e l’89% degli italiani vorrebbe ricevere maggiore informazione sulle conseguenze dello spreco e sui sistemi utili a ridurlo. E ancora: il 57% degli italiani dichiara di gettare “quasi mai” gli avanzi o il cibo non più buono, il 27% meno di una volta alla settimana, il 14% almeno una volta a settimana, il 55% dichiara di riutilizzarlo, mentre il 34% lo getta nella spazzatura e il 7% lo usa per gli animali.
La Campania è la meno sprecona.
Le incidenze per regione di residenza riflettono alcune differenze significative: in Campania solo il 47% non getta via cibo quasi mai, mentre in Liguria (68%) Sardegna (66%) e Lombardia (62%) tali percentuali risultano superiori al valore medio complessivo, indicando una tendenza a gettare via cibo inferiore alle altre Regioni.
Quali sono gli alimenti più gettati.
Se fra gli alimenti ‘freschi’ o non cotti gettati dagli italiani primeggiano frutta (51,2%) e verdura (41,2%), formaggi (30,3%) e pane fresco (27,8%), seguiti da pane fresco (27,8%), latte (25,2%), yogurt (24,5%) e salumi (24,4%), le percentuali calano considerevolmente quando si tratta di cibi cotti: in questo caso gli italiani buttano soprattutto la pasta (9,1%) i cibi pronti (7,9%) e precotti (7,7%).
Perché sprechiamo: ecco i 9 motivi principali.
Il rapporto ha prodotto una segmentazione di 9 spreco-tipi italiani, individuati secondo motivazioni che gli intervistati hanno indicato come cause primarie nella pratica del “buttare via del cibo”. Fra queste cause, prima è la motivazione per cui il cibo “aveva fatto la muffa” (38,94%) o “era scaduto” (32,31%), o “era andato a male fuori dal frigo nel caso di frutta e verdura” (26,69%), o ancora perché “l’odore o il sapore non sembravano buoni” (25,58%). In misura sensibilmente inferiore sono state indicate cause come “l’aver cucinato troppo cibo” (13,29%), l’ “aver calcolato male gli acquisti” (13,15%), o addirittura motivazioni più “capricciose” come l’aver acquistato “cose che non piacevano” (6,61%).