Festival di Venezia: ecco come scoprire il lato green dei film

Green-Drop-AwardMancano pochi giorni per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che, giunta alla sua 71esima edizione, si terrà alla Biennale dal 27 agosto al 6 settembre 2014.

Anche quest’anno non mancherà il Green Drop Award, la terza edizione del “green carpet” che terrà gli occhi puntati sulle opere cinematografiche più green del momento.

Il premio Green Drop Award è infatti assegnato da Green Cross Italia e dalla Città di Venezia al film, fra quelli in gara nella selezione ufficiale della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, che “meglio abbia interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli”.

Gli organizzatori del premio hanno stilato un vademecum per permettere al pubblico e agli addetti ai lavori di scoprire il lato sostenibile dei film e capire se e quanto le proiezioni in concorso sono sensibili alle tematiche ambientali.

La prima regola è che, per giudicare una pellicola con un’ottica verde, è indispensabile scoprire se e quanto mette in evidenza una problematica ecologica, sia attraverso una crisi che con le sue soluzioni.

Regola numero due: accertarsi che il tema sia trattato con correttezza scientifica e onestà intellettuale, nei limiti di quella che gli esperti chiamano “sospensione dell’incredulità”. Anche un film di fantascienza, per esempio, può essere ecologico, purché il problema affrontato sia reale o la metafora di uno reale.

Terzo: non c’è limite – purtroppo – ai temi che possono essere trattati: cambiamenti climatici, estinzione delle specie, maltrattamento degli animali, scarsità delle risorse alimentari, idriche o energetiche, disastri ambientali, inquinamento.

Quarto: anche i temi della pace, della solidarietà e della cooperazione rientrano fra quelli ‘green’, perché non può esserci rispetto per l’ambiente se non c’è rispetto per il prossimo.

C’è poi una quinta regola che ci auguriamo possa essere applicata con sempre maggiore facilità, nel prossimo futuro: quella della produzione – ha dichiarato Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award – sono pochissimi i film che oggi possono sfoggiare certificazioni di produzione ‘green’, ma l’attenzione verso stili di vita più sostenibili è sempre più importante. In futuro un film che voglia raccontare una storia a sfondo ecologico dovrà essere coerente fino in fondo e dimostrare, attraverso adeguate certificazioni, non solo di non aver inquinato, consumato energia, sprecato cibo, ecc., ma anche di aver fatto qualcosa per migliorare l’ambiente“.

Il Green Drop Award è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, dal Presidente della Regione del Veneto e dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Venezia. Quest’anno godrà inoltre, del sostegno dell’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e il PNRA (Programma nazionale di ricerche in Antartide).

Il trofeo Green Drop, soffiato dal maestro vetraio Simone Cenedese di Murano, rappresenta una goccia d’acqua al cui interno trova posto un campione di terra che quest’anno proviene dall’Antartide.