Oltre 2000 animali sfruttati nei circhi italiani

L’appello degli animalisti italiani a Giorgia Meloni.


Notevole partecipazione al presidio odierno contro il circo con animali, organizzato dall’Associazione Animalisti Italiani, davanti al Circo Orfei a Roma. Una provocazione per sensibilizzare non solo i cittadini che ancora partecipano a “spettacoli” del genere, ma per lanciare un grido sull’urgenza di attuare il Decreto Legislativo sulla dismissione dei circhi con animali.

Dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “L’utilizzo degli animali nel circo, tradizione ormai anacronistica ed anche in contrasto con le posizioni attuali dell’opinione pubblica e del mondo scientifico, altro non è che una schiavitù legalizzata. Il 15 luglio scorso è stata approvata in via definitiva, dall’Aula della Camera dei deputati, la legge n.106 sullo spettacolo che tutti noi aspettavamo. Il testo legge contiene, al suo interno, una chiara indicazione affinché gli oltre 2000 animali utilizzati dalle circa 200 attività circensi del nostro Paese possano trovare una nuova vita. Ci aspettavamo uno stop immediato, anche se il nuovo quadro legislativo non può che essere percepito come un successo. Abbiamo scritto ai ministri competenti e al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per instaurare un dialogo, iniziando dalla calendarizzazione di un primo incontro”.

“Risulta fondamentale istituire un tavolo istituzionale in cui siano coinvolte tutte le parti: Governo, Associazioni protezionistiche e animaliste, Ente Nazionale Circhi, gestori pubblici e/o privati di riserve e parchi eticamente compatibili, per trovare un ricovero adatto per la nuova vita degli animali del circo. Questo aspetto deve prevedere una gestione delle risorse condivisa.”

L’impiego degli animali nei circhi non ha alcun valore educativo e culturale.

Risulta ormai evidente il calo progressivo dell’afflusso di pubblico: secondo i dati Censis la media per ogni singolo spettacolo è di soli 72 partecipanti.

A conferma di ciò, il report EURISPES mostra come il 71,4% degli italiani sia contrario all’uso degli animali nei circhi. Stiamo assistendo ad un passo epocale verso una società più civile, in cui il circo si baserà solo sulla bravura dei suoi artisti umani.

L’Italia si allinea, finalmente, agli oltre 50 paesi (di cui 23 appartenenti all’UE), che hanno già fatto questo passo. Passo che però va accompagnato da una riduzione dei tempi d’attesa: non vogliamo aspettare altri 9 mesi per l’approvazione definitiva, rischiando di arrivare ad aprile-maggio 2023 per vedere cadere nel vuoto per l’ennesima volta questa iniziativa legislativa. Vogliamo fatti concreti: nelle mani del Governo italiano c’è la vita di oltre 2000 animali ancora sfruttati nei circhi.