Un anno di Kyoto Club: nasce il coordinamento free

Il Kyoto Club chiude in positivo questo 2012 con una lunga lista di iniziative, tra convegni, eventi, attività formative dedicate alla salvaguardia dell’ambiente ed alla lotta ai cambiamenti climatici e pone le basi per l’anno che viene con la nascita del coordinamento Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica) che ha lo scopo di diffondere, attraverso più di 20 associati, la cultura delle rinnovabili e dell’efficienza energetica per sviluppare un nuovo modello economico più sostenibile.

A gennaio il primo convegno nazionale del coordinamento che affronterà tematiche chiave quali le opportunità offerte dalle normative sulle energie rinnovabili termiche e sull’efficienza energetica per la creazione di un “position paper” che elencherà una serie di richieste sul tema e che sarà presentato ai candidati alle prossime elezioni politiche ed amministrative.

Per Kyoto Club il 2012 è stato un anno ricco con gli Stati generali della Green Economy, tenutosi a Rimini durante Ecomondo che ha portato alla creazione di 70  “proposte green” e con il progetto “Scuole per Kyoto” che ha visto la partecipazione di 7 scuole della provincia di Roma ma che continuerà anche nel 2013 raggiungendo circa 50 istituti in tutta Italia.

Da ricordare anche l’iniziativa ZeroCo2,  il progetto finanziato dalla Commissione europea che promuove partenariati pubblico-privati per gli interventi inseriti nei “Sustainable Energy Action Plan” del Patto dei Sindaci che ha visto l’implementazione di tre comuni-pilota della Lunigiana nel Piano d’Azione per le Energie Sostenibili, raggiungendo così 40mila cittadini.

E per gennaio 2013 inizierà la raccolta degli oli esausti grazie al progetto “Recoil Recovered waste cooking oil for combined heat and power production“, per la valorizzazione energetica degli oli esausti vegetali.

Un riassunto delle iniziative messe in atto che tiene conto anche dei corsi di formazione attivati con la partecipazione di più di 2.600 persone tra professionisti e tecnici) e dei progetti di forestazione del Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, del Parco regionale del Delta del Po e del Parco fluviale del Po torinese.